Retornaz e Giovannella bronzo mondiale con la squadra di curling

curling bronzo mondialiSecondo storico risultato in pochi mesi per il curling italiano, e anche questa volta c’è il contributo determinante degli atleti delle Fiamme oro.

Dopo l’oro olimpico vinto a Pechino 2022 dalla nostra Stefania Constantini nel doppio misto, è arrivata la medaglia di bronzo ai Campionati del mondo, conquistata dalla squadra maschile, della quale fanno parte due portacolori cremisi, lo skip Joel Retornaz e Mattia Giovannella, insieme agli azzurri Amos Mosaner, Sebastiano Arman e Simone Gonin.

CurlingAi mondiali di Las Vegas (Stati Uniti) il team azzurro ha battuto i padroni di casa nella finale per il terzo posto con il punteggio di 13-4, portando così il tricolore per la prima volta sul podio mondiale, vittoria cristallina ottenuta al termine di una gara senza storia, con gli azzurri sempre in vantaggio: 4-0 al 1° end, 7-3 al 5°, 11-3 al settimo, con un parziale di 6-0, realizzato grazie all’eccellente prestazione del nostro Retornaz, capace di ottenere ben sei punti, e un’ottava mano giocata solo per arrivare alla fine, con tutte le stone buttate via.

Mattia Giovannella curlingPrima di oggi il risultato più prestigioso della nazionale azzurra ai mondiali era stato il quinto posto ottenuto nel 1976 negli Stati Uniti.

Retornaz - Giovannella curling Fiamme oro“Sono carico di emozioni perché questa medaglia mondiale significa che abbiamo raggiunto qualcosa di molto importante per noi e per il nostro Paese – ha detto Joel Retornaz subito dopo la partita – È una stagione da sogno per il curling italiano. Essere nelle tre migliori squadre degli Europei, essere nelle tre migliori squadre del mondo e avere una medaglia d’oro olimpica è molto importante. È il momento giusto se qualcuno vuole investire o promuovere ancora di più il curling nel nostro Paese”.

Francobollo e moneta per celebrare i 170 anni di storia della Polizia

annulloNell’ambito delle celebrazioni per il 170° anniversario della Polizia si è svolta oggi a Roma la cerimonia dell’annullo del francobollo speciale dedicato alla storica ricorrenza. All’evento erano presenti per la Polizia di Stato il dirigente superiore Domenico Cerbone e per Poste Italiane Roberta Sarrantonio coordinatrice commerciale MA Centro Sud di Filatelia e Luciana Vitullo responsabile MA Centro di Filatelia.

Sul francobollo sono ritratti due poliziotti, una donna e un uomo, in uniforme ordinaria davanti a una Volante. Una immagine nata dalla voglia di parlare di una polizia fortemente radicata nel tempo presente e proiettata verso il futuro fatta da “colleghe e colleghi” che ogni giorno, anche in mezzo a tante difficoltà, mettono in campo la loro professionalità e soprattutto la loro umanità per garantire i valori della legalità e della sicurezza.

La piccola “opera d’arte” vuole rappresentare simbolicamente tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato che operano ogni giorno al servizio delle comunità. Alle loro spalle è raffigurata la Giulietta Alfa Romeo, l’auto per i servizi di Volante più presente sul territorio del nostro Paese. Nell’immagine è poi presente il riferimento al Tricolore che racchiude i valori più alti a cui si ispira l’agire dei servitori dello Stato.

annulloCon l’annullo odierno, il francobollo della Polizia diventa acquistabile e, in un mondo caratterizzato ormai da mail e non più da cartoline, diviene un pezzo originale da collezionare.

Si può avere, accompagnato dai prodotti filatelici correlati come la cartella filatelica, realizzata per l’occasione, in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al prezzo di 15 euro. Per chi desidera acquistarli si può rivolgere ai punti filatelici del territorio: uffici postali con sportello filatelico (circa 500) e i 10 Spazi Filatelia (Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma (2), Torino, Trieste e Verona). Per informazioni si può consultare la pagina dedicata alla filatelia di Poste italiane.

Sempre per suggellare l’importanza del 170° anniversario da oggi entrano in circolazione anche le monete da due euro dedicate alla Polizia di Stato, che presto potrà capitarvi di usare per i vostri acquisti. La moneta, presentata ufficialmente a gennaio, oltre al valore legale porta stampata con sé il valore del nostro impegno a tutela dei cittadini. Sul sito del Poligrafico e Zecca dello Stato è ancora possibile acquistare le versioni da collezione, che potrete trovare anche direttamente presso il punto vendita “Spazio Verdi” situato in Piazza Verdi 1 a Roma.

 

Bari: operazione “Lover Boys”, 20 indagati per sfruttamento della prostituzione

Indagate 20 persone a Bari e in altri comuni pugliesi per associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento di giovani ragazze rumene.

Le indagini che hanno preso spunto dalle denunce presentate da alcune vittime, hanno consentito di scoprire un’associazione criminale composta da cittadini rumeni, a cui prendevano parte all’occorrenza anche delinquenti locali, specializzata nello sfruttamento della prostituzione secondo uno schema noto in ambito europeo con l’espressione “Lover Boys”.

Nello specifico, si tratta di un sistema attraverso il quale giovani ragazze, dal fragile profilo emotivo e psicologico, prevalentemente per ragioni di tipo familiare, sono dapprima adescate e poi soggiogate, fino ad essere ridotte in uno stato di schiavitù.

Alcuni degli indagati svolgevano proprio il ruolo di “Lover Boys”, adescando le vittime nel Paese di origine, talvolta utilizzando i social network per mostrare alle vittime il proprio elevato tenore di vita, alimentando l’illusione di una vita migliore lontano dal proprio Paese.

Una volta stabilito il contatto, gli indagati, sfruttando la condizione di particolare fragilità delle donne per vincolarle emotivamente a sé e manipolandone i sentimenti, le sottoponevano a vessazioni via via crescenti, spacciate per “prove d’amore”, spingendole a raggiungerli in Italia. Alla fine i criminali riuscivano ad esercitare il totale controllo psicologico sulle vittime e le avviavano alla prostituzione, gestendone per intero i proventi.

Il reperimento degli alloggi e l’accompagnamento delle donne nei luoghi scelti per la prostituzione erano compiti che l’associazione spesso demandava ai complici italiani.

Non è mancato il supporto di alcune donne, compagne dei membri dell’associazione, le quali avrebbero contribuito a segregare e sorvegliare le vittime anche nell’uso di cellulari e social network.

Le indagini sono iniziate quando una delle giovani vittime fu travolta da un’auto mentre era in strada, da sola, subito dopo aver tentato di sottrarsi allo sfruttamento, riportando una grave frattura alla gamba sinistra. Gli investigatori hanno accertato che tale aggressione era stata decisa dal leader del gruppo criminale, conosciuto dalle vittime con il soprannome “il Principe”.

L’attività illecita consentiva all’organizzazione criminale di avere un giro d’affari di circa tre milioni di euro annui.

Dei 20 indagati, 12 sono finiti in carcere e 5 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Con il supporto del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, proseguono le ricerche di altri tre membri dell’associazione, attualmente irreperibili.

Lecce: indagate 17 persone del clan Briganti

Con l’operazione “Game Over” della Squadra mobile di Lecce sono state indagate 17 persone per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico e alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, estorsione e violazione della legge sulle armi.

Le indagini, iniziate nel 2019, hanno riguardato un gruppo criminale conosciuto come clan Briganti il cui capo storico, nonostante fosse in carcere, riusciva comunque a gestire le attività illecite attraverso i propri familiari.

Sono stati documentati episodi di estorsioni sia nei confronti di ambulanti sia di attività commerciali nonché azioni punitive nei confronti di chi non osservava le regole o di chi, acquirente, pusher o spacciatore di sostanze stupefacenti, non pagava per tempo l’importo della droga acquistata.

Il clan si occupava direttamente dell’acquisto della droga, prevalentemente in territorio albanese, ma anche dell’importazione, dello stoccaggio e della suddivisione, prima della consegna finale ai vari pusher della città e della provincia di Lecce.

Nel corso dell’attività investigativa i poliziotti hanno sequestrato al gruppo criminale anche diverse armi, di provenienza balcanica, tra cui fucili mitragliatori di assalto sovietici, AK47 Kalashnikov e modello M.70 Zastava, oltre a numerose pistole calibro 45, calibro 38 special e relativo munizionamento.

Roma: atti intimidatori ai giornalisti, strategie comuni in Europa

Convegno atti intimidatori nei confronti dei giornalistiSi è svolto a Roma, presso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza, un incontro tra il prefetto Vittorio Rizzi, vicecapo della Polizia e una delegazione di Media Freedom Rapid Response (Mffr). L’incontro era finalizzato a sviluppare un sistema efficace e coordinato di risposte sul tema della libertà di stampa nell’Unione Europea.

Il prefetto Rizzi, in qualità di presidente dell’Organismo permanente di supporto al “Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti”, per l’occasione, ha illustrato le attività curate dal “Centro di Coordinamento”, presieduto dal ministro dell’Interno, e quelle dell’“Organismo permanente di supporto”.

Convegno atti intimidatori nei confronti dei giornalistiIl Prefetto ha evidenziato come i casi connessi al fenomeno siano aumentati negli ultimi anni e ha ribadito che tale ascesa è da ricondurre anche all’azione di sensibilizzazione svolta nei confronti dei cronisti affinché denuncino senza remore alle Forze di polizia ogni atto intimidatorio subito.
Nel corso dell’incontro è emerso come una parte sempre più rilevante degli eventi viene consumata attraverso i social network e che il fenomeno riguarda, in gran parte, le giornaliste: un atto su dieci è riconducibile alla criminalità organizzata.

Le regioni in cui si registrano il maggior numero di intimidazioni sono il Lazio, la Lombardia, la Toscana, la Sicilia e l’Emilia Romagna.