Traffico di migranti: un arresto e due fermi a Trieste

catania squadra mobileUn arresto e due fermi; questo è il risultato di un’operazione svolta dalla Squadra mobile di Trieste per bloccare l’immigrazione clandestina.
In particolare i tre sono responsabili dei reati di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina di 8 minori bengalesi. I giovani erano nascosti in un furgone, fermato dagli agenti nel quartiere di Opicina.

La vicenda parte dalle attività di contrasto all’immigrazione clandestina quando i poliziotti della Squadra mobile giuliana individuano Volkswagen Passat con targa italiana ed un Fiat Ducato con targa slovena, che avrebbero potuto essere impiegati per un imminente trasporto di migranti.
I mezzi sono stati quindi monitorati dagli agenti che sono riusciti a bloccare la Passat con a bordo un uomo che è stato subito arrestato; l’autista del furgone Ducato è invece fuggito imboccando la provinciale a fortissima velocità; in località Monrupino, per la forte velocità sostenuta il furgone è andato a sbattere contro un albero mentre il conducente è fuggito a piedi.

All’interno del furgone Fiat erano presenti otto ragazzi del Bangladesh, tutti minorenni, i quali hanno corrisposto, per il viaggio illegale, cifre comprese tra i 1.600 e i 1.800 euro. 
I giovani migranti sono stati poi condotti presso l’ospedale per essere sottoposti ad accertamenti. Sei di loro sono stati dimessi con prognosi di alcuni giorni per le contusioni riportate e affidati ad una struttura di accoglienza per minori, mentre i rimanenti due sono stati trattenuti in osservazione a causa dei traumi violenti e le fratture riportate.

Poco più tardi, è stata rintracciata anche una Ford Focus a bordo della quale sono stati identificati e sottoposti a fermo, due uomini che avevano messo a disposizione la Passat utilizzata per fare da staffetta al carico di migranti.

Trieste: favorivano l’immigrazione clandestina, arrestate cinque persone

operazioneArrestate cinque persone a Trieste responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Gli indagati, tutti cittadini iracheni di etnia curda, facevano parte di una rete che favoriva il transito di clandestini provenienti dall’area del Kurdistan e diretti in varie parti d’Europa procurando anche documenti d’identità falsi, in cambio di ingenti somme di denaro.

Le indagini, condotte dalla Digos di Trieste e supportata dal Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo esterno della Direzione centrale della polizia di prevenzione, hanno avuto inizio con gli approfondimenti info-investigativi sul conto di un cittadino iracheno residente a Trieste. L’uomo era risultato in contatto con il cittadino siriano responsabile dell’attentato terroristico del 15 settembre 2017 a Londra, nel quale un ordigno rudimentale venne fatto esplodere a bordo di un vagone della metropolitana presso la stazione “Parsons Green”.

In particolare i poliziotti hanno scoperto un’associazione transnazionale che favoriva l’immigrazione illegale in Europa (soprattutto in Germania, Francia e Paesi del Nord) di un numero elevato di migranti, prevalentemente curdi originari dell’area siro-irachena, con transito e tappa a Trieste, città rivelatasi sempre più punto di snodo della rotta balcanica. L’organizzazione, inoltre, era in grado di produrre e procurare documenti d’identità falsi, da utilizzare nell’attività di agevolazione del consistente flusso migratorio.

Durante l’operazione gli agenti hanno eseguito diverse perquisizioni non solo a Trieste ma anche in numerose città del Nord Italia dove la cellula “triestina”, anche con l’aiuto economico dell’organizzazione transnazionale, aveva “aperto” basi logistiche.

Grazie alla collaborazione internazionale di Polizia è stato invece arrestato in Germania dalle autorità di quel Paese, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria triestina, il cittadino iracheno che aveva costituito la cellula “triestina” della quale manteneva la supervisione.

L’attività investigativa è ancora in atto per individuare oltre 10 indagati, attualmente non presenti nel nostro Paese.

Lamberto Giannini nuovo capo della Polizia

Il capo della Polizia Lamberto GianniniIl prefetto Lamberto Giannini è il nuovo capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza.
Nella seduta tenutasi oggi pomeriggio, il Consiglio dei Ministri lo ha nominato al vertice del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Nato a Roma il 29 gennaio del 1964, dopo la laurea in giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma, è entrato nei ruoli della Polizia di Stato nel 1989 frequentando il 74° corso per vice-commissari presso l’Istituto superiore di Polizia.
Per oltre 25 anni ha operato come investigatore nel mondo dell’antiterrorismo, guidando, in ordine di tempo, la Digos della questura di Roma, il Servizio centrale antiterrorismo e la Direzione centrale della polizia di prevenzione, della quale è stato direttore dal 1° ottobre 2016 al 23 dicembre 2020.

Dal 2 gennaio 2021 ricopriva l’incarico di capo della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Come capo della Polizia succede al prefetto Franco Gabrielli con il quale ha lavorato, per molti anni, spalla a spalla durante importanti indagini contro il terrorismo interno ed internazionale.

Tra le più importanti operazioni portate a termine dal prefetto Giannini ricordiamo:
– gli arresti dei terroristi appartenenti al gruppo della Nuove Brigate Rosse che, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, con gli omicidi del professor D’ Antona, del Professor Marco Biagi e del poliziotto Emanuele Petri, avevano ripreso la lotta armata in Italia, riportando alla mente i sanguinari anni di piombo;
– lo smantellamento di una cellula neo-brigatista che aveva posto in essere un grave attentato dinamitardo contro militari italiani ed aveva in animo di effettuare un attacco contro il vertice G8 in programma alla Maddalena;
– l’arresto nel 2005 a Roma di uno dei terroristi che, nel luglio di quell’anno, aveva tentato di farsi esplodere, insieme ad altri complici, nella metropolitana di Londra.

Al neo capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza vanno gli auguri di buon lavoro delle donne e degli uomini della Polizia di Stato e del Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Nuoto: le Fiamme oro paralimpiche tornano a gareggiare e a vincere

Assoluti nuoto paralimpicoDopo un anno di quasi inattività gli atleti del nuoto paralimpico sono tornati a gareggiare per i Campionati assoluti invernati, svolti lo scorso fine settimana a Lignano Sabbiadoro.

Grande gara per i portacolori delle Fiamme oro che hanno incrementato la ricca bacheca cremisi con 20 medaglie d’oro, una d’argento e tre di bronzo.

Da sottolineare la maiuscola prestazione di Antonio Fantin che, oltre a conquistare quattro titoli italiani (400 stile libero S6 e open, 50 stile libero S6 e open, ha fatto registrare due record europei, nei 50 sl S6 (29”79) e nei 100 sl S6 (1’05”15) ottenuto però fuori gara e quindi senza medaglia d’oro, nonché il primato nazionale nei 400 sl S6 (4’56”76).

Tre le medaglie d’oro vinte da Vincenzo Boni, nei 50 dorso S3 e open, e nei 100 stile libero S3; per il campione cremisi anche un argento nei 100 stile libero open.

Stesso numero di vittorie per Francesco Bocciardo, campione nei 100 stile libero S5 e open, e nei 200 stile libero S5.

Anche Carlotta Gilli è salita tre volte sul gradino più alto del podio, nei 100 stile libero S13 e open, e nei 200 misti SM13.

Stefano Raimondi ha conquistato il tricolore  nei 200 misti SM10 e nei 400 stile libero S10, così come Efrem Morelli che si è portato a casa il titolo nei 150 misti SM4 e nei 50 rana SB3.

Doppio oro anche per Francesco Bettella, nei 50 e 100 dorso S2, mentre nei 50 dorso open si è messo al collo la medaglia di bronzo.

Giulia Ghiretti si è aggiudicata il titolo italiano nei 100 rana SB4, e poi si è messa al collo due bronzi, nei 50 farfalla S5 e open.

Si tratta per un risulto di grande livello per i ragazzi di Roberto Bonanni, coordinatore dei settori acquatici  delle Fiamme oro, un ottimo auspicio in previsione delle Paralimpiadi che si svolgeranno la prossima estate a Tokyo.

Molto soddisfatto anche il direttore tecnico della nazionale paralimpica Riccardo Vernole, che, essendo anche un poliziotto, ha sottolineato l’ottima prestazione dei ragazzi delle Fiamme oro: “Grandi prestazioni da parte degli atleti cremisi, i risultati sono stati sicuramente influenzati dalla gioia di tornare finalmente a competere in un campionato nazionale Finp”.

Sergio Foffo

Sicurezza ferroviaria: i risultati del mese di febbraio

polferNel mese di febbraio la Polizia ferroviaria ha controllato 338.366 persone arrestandone 62 e denunciandone 653.

L’attività, svolta con l’impiego di 16.688 pattuglie nelle stazioni e 3.179 a bordo dei treni, ha consentito di rintracciare 169 stranieri in posizione irregolare e 85 minori non accompagnati che sono stati riaffidati alle famiglie o collocati in comunità.

Inoltre sono stati effettuati 941 servizi antiborseggio e diverse operazioni straordinarie organizzate durante tutto il mese; l’operazione “Stazioni Sicure”, effettuata il 3 e il 24 febbraio e dedicata al contrasto delle attività illecite e alla prevenzione di possibili azioni terroristiche o eversive, ha riguardato 466 scali nei quali sono state controllate più di 30 mila persone; quattro le persone arrestate, 54 quelle indagate e 2 mila i bagagli ispezionati.

L’operazione “Rail Safe Day” dell’11 febbraio, finalizzata a contrastare comportamenti impropri in ambito ferroviario, ha interessato 580 località sensibili con il rilevamento di 38 infrazioni.

Nella stazione di Venezia-Mestre, il personale della Polizia ferroviaria ha arrestato un 30enne trovato in possesso di 20 ovuli contenenti sostanza stupefacente.

A Milano gli agenti hanno arrestato due stranieri per aver tentato di rapinare una coppia di cittadini cinesi a bordo di un treno regionale. I due hanno distratto le vittime lasciando cadere alcune monete in terra. Non appena la coppia si è chinata per raccogliere il denaro, si sono impossessati delle loro borse. Le vittime hanno cercato di recuperare il maltolto, ma i due li hanno spinti con violenza e sono fuggiti. Dopo una breve colluttazione con gli operatori della Specialità, appostati sia in stazione sia sul treno, i due sono stati arrestati.

Durante il servizio a bordo di un treno Intercity-notte, partito da Parma e diretto a Roma, i poliziotti hanno rintracciato e arrestato un quarantenne rumeno, ricercato perché destinatario di un ordine di esecuzione dovendo scontare un anno di reclusione e pagare sei mila euro di multa per il reato di guida in stato di ebbrezza. Gli operatori hanno controllato l’uomo durante il tragitto tra le stazioni di Modena e Bologna tramite il palmare in dotazione.

Gli agenti in servizio alla stazione di Reggio Calabria hanno arrestato un pregiudicato, originario di Palermo, abituale frequentatore della stazione, che pretendeva il pagamento di denaro da un addetto alle pulizie. Dopo la denuncia di quest’ultimo, i poliziotti si sono appostati nelle vicinanze del luogo della consegna dei soldi, intervenendo nel momento della consumazione del reato.

L’attenzione degli specialisti della Polizia ferroviaria è stata rivolta anche ai ragazzi con il progetto di educazione alla legalità in ambito ferroviario denominato “Train…to be cool”. I poliziotti del Compartimento Polizia ferroviaria per la Campania hanno tenuto il primo incontro del 2021 con 50 alunni delle elementari del Terzo Circolo didattico “A. Stefanile – Plesso San Giovanni” di Aversa (Caserta), illustrando l’attività della Polizia ferroviaria e alcune norme di buon comportamento da seguire in stazione.

A conclusione dell’incontro ai ragazzi è stato consegnato il “mio diario”, l’agenda scolastica della Polizia di Stato con fumetti e giochi realizzata appositamente per gli alunni della scuola primaria.