Giochi europei di Cracovia e Varsavia: salgono a 36 le medaglie Fiamme oro

fiamme oro gruppoL’Italia conduce la classifica del medagliere ai Giochi europei di Cracovia e Varsavia con 71 medaglie, 21 d’oro, 22 d’argento e 28 di bronzo.

Su quasi la metà dei podi conquistati dagli azzurri c’è la firma degli atleti delle Fiamme oro, che in totale hanno per ora vinto, o contribuito a vincere, 36 medaglie (8 d’oro, 11 d’argento e 17 di bronzo).

Ai 19 podi della prima settimana di gare bisogna sommare gli altri 17 portati a casa sino ad oggi dai poliziotti del Gruppo sportivo della Polizia di Stato.

giochi europei 23Questo il dettaglio dei metalli preziosi conquistati:

5 medaglie d’oro

  • Gabriele Rossetti – Tiro a volo – Mixed team
  • Tommaso Marini e Filippo Macchi – Scherma – Squadra di fioretto maschile
  • Alice Volpi e Martina Favaretto – Scherma – Squadra di fioretto femminile
  • Jessica Rossi – Tiro a volo – Trap femminile
  • Mauro De Filippis – Tiro a volo – Trap maschile

3 medaglie d’argento

  • Gabriele Rossetti – Tiro a volo – Squadra di skeet maschile
  • Luca Curatoli – Scherma – Squadra di sciabola maschile
  • Eloisa Passaro e Martina Criscio – Scherma – Squadra di sciabola femminile

9 medaglie di bronzo

  • Eloisa Passaro – Scherma – Sciabola femminile individuale
  • Natalia D’angelo – Taekwondo – Categoria 67 chilogrammi
  • Riccardo Giovannini – Tuffi – Piattaforma 10 metri
  • Chiara Rebagliati – Tiro con l’arco olimpico femminile
  • Alberta Santuccio – Scherma – Squadra di spada femminile
  • Federico Serra – Pugilato – Categoria 51 chilogrammi
  • Salvatore Cavallaro – Pugilato – Categoria 80 chilogrammi
  • Irma Testa – Pugilato – Categoria 57 chilogrammi
  • Andrea Santarelli e Davide Di Veroli – Scherma – Squadra di spada maschile

Il commissario Mascherpa arriva a Sessa Aurunca “Al di là dei sogni”

mascherpa sessa auruncaDal 30 giugno al 1° luglio 2023 la cooperativa sociale “Al di là dei sogni” organizza a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, per gli studenti delle scuole superiori, dei campi di impegno e formazione.

È un modo di promuovere capacità personali, sociali, rafforzando la cultura ambientale e civica della legalità, sfruttando gli spazi del bene confiscato alla Camorra “A. Varone”, chiamato così per ricordare l’imprenditore Alberto Varone, ucciso da un commando di camorristi il 24 luglio del 1991 perché si rifiutava ostinatamente, alle richieste dell’organizzazione criminale, di cedere le proprie attività finanziarie. 

mascherpa sessa auruncaQuest’anno la Cooperativa ospita un laboratorio di fumetto con il commissario Mascherpa (foto), protagonista della graphic novel della Polizia di Stato, edita da Poliziamoderna, che, da ormai tre anni, accompagna la Cooperativa nell’iniziativa natalizia “Facciamo un pacco alla camorra”.

Luca Scornaienchi e Michela Di Cecio, rispettivamente direttore artistico e illustratrice e docente del museo del fumetto di Cosenza, insieme al direttore di Poliziamoderna, presenteranno ai ragazzi la graphic novel della Polizia di Stato e il messaggio che vuole trasmettere. Poi li guideranno nell’elaborazione di una storia gialla a fumetti dove, per tutte le procedure investigative del caso, potranno usufruire della collaborazione dei poliziotti del commissariato di Sessa Aurunca presenti al laboratorio e degli esperti della questura di Caserta.

Chat dedicate alla fabbricazione di armi ed esplosivi: denunciati 8 minori

Le indagini dei poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale di Milano hanno portato ad otto denunce nei confronti di adolescenti che utilizzavano canali Telegram per condividere le loro esperienze su armi ed esplosivi.

In particolare gli indagati sperimentavano miscele esplosive con sostanza chimiche acquistate su Internet e ne documentavano gli effetti pubblicando foto e video tutorial.

I ragazzi, tutti minorenni e residenti in diverse città come Avellino, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro, Treviso e Lecce, condividevano la passione per le armi.

Nelle chat dichiaravano anche di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole (a salve o da softair) incuranti di possibili controlli “I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte … Ci ho sparato con una glock vera… …Te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni…”.

Le perquisizioni, oltre che dagli agenti della Postale, sono state eseguite dai poliziotti della Digos e delle Unità cinofile.

La prevenzione e il contrasto di tutti i fenomeni criminali online vedono la Polizia di Stato impegnata in prima linea, anche grazie a mirate attività di monitoraggio della Rete.

Resta tuttavia di fondamentale importanza che tutti gli utenti segnalino eventuali contenuti illeciti rinvenuti in rete, alla Polizia postale o attraverso il sito Internet e i profili social del Commissariato di P.S. online (dove si possono trovare linee guida e suggerimenti utili per contenere i rischi della Rete), o rivolgendosi direttamente ai Centri e alle Sezioni operative per la sicurezza cibernetica presenti su tutto il territorio nazionale.

Palermo: sequestrati oltre 700 mila euro grazie al codice antimafia

anticrimineEseguito dalla Polizia di Stato di Palermo il sequestro, ai sensi del Codice Antimafia, di un conto corrente per un valore di oltre 779 mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Palermo in accoglimento della proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Palermo.

Il provvedimento ablativo è stato ottenuto a seguito dell’attività di indagine sulla gestione di alcuni conti correnti, confiscati nel 2012, nell’ambito del procedimento di prevenzione a carico di alcuni noti mafiosi, da parte di un amministratore giudiziario, alla luce del fatto che lo stesso era deceduto senza avere depositato il rendiconto finale delle attività.

I poliziotti hanno scoperto che l’amministratore giudiziario a partire dall’anno 2005 e fino al 2008, aveva effettuato una serie di indebiti prelievi di denaro dai conti correnti confiscati per oltre 600 mila euro. L’uomo era stato indagato per il reato di peculato continuato, successivamente archiviato per intervenuta morte del reo.

In particolare, tali accertamenti hanno consentito di stabilire che il denaro sottratto era stato utilizzato per scopi personali in investimenti di natura imprenditoriale nel settore vitivinicolo in provincia di Agrigento.

Inoltre, grazie agli accertamenti patrimoniali è stato possibile risalire anche al beneficiario delle attività create con i soldi del peculato.

Successivamente alla morte dell’uomo è emerso che l’erede, in qualità di rappresentante legale e socio di maggioranza dell’azienda agricola, ha venduto un ramo dell’attività per un importo superiore ai 900 mila euro.

In considerazione che il ricavato di tale vendita è stato ritenuto il frutto del reimpiego del denaro illecitamente sottratto attraverso le reiterate condotte di peculato e sussistendo il concreto pericolo che lo stesso potesse essere disperso, il Tribunale di Palermo – sezione misure di prevenzione ha disposto il sequestro d’urgenza del saldo del conto corrente societario per un valore di quasi 800 mila euro. 

Nuove nomine di vertice al Dipartimento della Pubblica sicurezza

vittorio rizziLa Polizia ha un nuovo vice capo vicario. È Vittorio Rizzi, nominato dal Consiglio dei Ministri vice direttore generale vicario della Pubblica sicurezza. Succede a Maria Luisa Pellizzari, destinata a ricoprire l’incarico di Commissario straordinario di Governo per le persone scomparse.

Il prefetto Rizzi, dopo essere stato vice capo della Polizia – direttore centrale della Polizia criminale per oltre 4 anni, si insedierà come “numero due” del Dipartimento della P.S. al fianco del capo della Polizia Vittorio Pisani. Al suo posto, al “Polo Anagnina”, arriva Raffaele Grassi, che dopo una parantesi come prefetto di Foggia e di Padova, iniziata nel 2019, ritorna al Dipartimento della Pubblica sicurezza come vice capo della Polizia- direttore centrale della Polizia criminale.

Vittorio Rizzi, nel corso della sua carriera ultratrentennale come funzionario e dirigente della Polizia di Stato, si è occupato per molti anni di lotta alla criminalità. Tra il 1997 ed il 2012 è stato dirigente delle Squadre mobili di Venezia, Milano e Roma nonché responsabile del gruppo d’indagine “Marco Biagi” a cavallo tra il 2002 ed il 2004.

Nel 2012, nominato dirigente superiore, ha ricoperto, per un anno, l’incarico di direttore del Servizio Polizia stradale, prima di essere nominato questore della provincia di L’Aquila dal 2013 al 2015. Dal 2015 al 2016 è stato direttore dell’Ispettorato di Pubblica sicurezza “Palazzo Chigi”. Nel maggio del 2016 il Consiglio dei Ministri lo ha nominato prefetto e direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, incarico ricoperto sino al marzo del 2019.

Raffaele GrassiAnche Raffaele Grassi, nel suo percorso di carriera nella Polizia di Stato, iniziato nel 1988, si è prevalentemente occupato di indagini e contrasto alla criminalità, lavorando per quasi venti anni al Servizio centrale operativo della Polizia, di cui ne è stato anche direttore dal 2013 al 2015. È stato inoltre direttore del Servizio controllo del territorio e, per 4 anni, questore della provincia di Reggio Calabria.

alessandro giulianoIl Consiglio dei Ministri ha infine nominato prefetto di Padova Francesco Messina. Al “Polo Tuscolano”, al suo posto, come direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, arriva il dirigente generale di P.S. Alessandro Giuliano, negli ultimi 4 anni questore della provincia di Napoli e, in passato, anche direttore del Servizio centrale operativo della Polizia.