Praga: riunione del Comitato operativo per la sicurezza interna

Praga: riunione del Comitato operativo per la sicurezza internaSi è tenuto a Praga il Comitato operativo per la sicurezza interna (COSI) che ha riunito i vertici delle Forze di polizia europee sotto la presidenza di turno della Repubblica Ceca del Consiglio dell’Unione europea.

A rappresentare l’Italia il vice capo della Polizia con funzioni di coordinamento e pianificazione, Stefano Gambacurta, recentemente nominato nell’incarico e il direttore del Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio per il coordinamento, Eufemia Esposito.

 La nuova Presidenza ha inserito nell’agenda dell’incontro le priorità in materia di sicurezza dell’Unione europea, focalizzando il dibattito sul conflitto ucraino e sulle possibili conseguenze di tipo criminale e terroristico che potrebbero derivare da quello scenario.

Nel corso del dibattito, l’Italia ha rappresentato che tra le misure possibili da adottare si debba favorire un maggior dialogo tra la dimensione interna ed esterna della sicurezza per avere una valutazione globale dello scenario, con un occhio attento sui massicci spostamenti delle popolazioni in fuga che potrebbero portare a possibili infiltrazioni di criminali e terroristi nel territorio dell’Unione.

Tra gli altri temi trattati c’è quello degli estremisti che acquisiscono esperienze di combattimento e guerriglia tentando di rientrare nei Paesi europei al termine del conflitto, e il possibile contrabbando di armi da fuoco e materiale bellico che oggi affluisce in grande quantità verso le aree di guerra.

La discussione si è orientata anche sull’attuazione delle sanzioni economiche imposte dalla UE sui beni riconducibili al governo russo e bielorusso, detenuti nel territorio degli Stati membri.

Un’attenzione particolare è stata dedicata alla lotta contro gli abusi sessuali sui minori.

Praga: riunione del Comitato operativo per la sicurezza internaL’Italia, sull’argomento, ha esposto la propria esperienza in termini di prevenzione e contrasto di questi gravi reati, che in ambito UE hanno mostrato, peraltro, un’importante recrudescenza a seguito del maggior tempo che i minori hanno trascorso online durante il periodo pandemico. Il prefetto Gambacurta ha evidenziato la peculiare organizzazione italiana nel settore, con l’istituzione, all’interno del Dipartimento di pubblica sicurezza, del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (C.N.C.P.O), costantemente impegnato in attività di monitoraggio della rete e di coordinamento investigativo dei Compartimenti sul territorio, e dell’Unità analisi del crimine informatico (U.A.C.I.), incaricata di garantire la continua integrazione delle conoscenze in materia di prevenzione e contrasto ai rischi per i minori e gli adolescenti in rete.

 

Giorgio e Arianna. In acqua per abbattere le barriere

Una bellissima storia di umanità e di sport, di amicizia e di speranze quella raccontata oggi su il quotidiano La Repubblica dalla giornalista Eleonora Giovinazzo e che vede come protagonisti Giorgio Minisini e  Arianna Sacripante.

Lui, atleta del gruppo sportivo Fiamme oro della Polizia di Stato, è un’eccellenza del nuoto sincronizzato italiano e mondiale, specialità del duo misto tecnico, nella quale vanta numerosissimi titoli, tra cui tre medaglie d’oro mondiali. Lei è invece una nuotatrice artistica con sindrome di down, medaglia d’oro ai Trisome Games nel 2016.

Giorgio e Arianna in acqua però sono in piena simbiosi. Durante le loro esibizioni le diverse abilità si fondono in un mix perfetto, frutto anche dell’impegno reciproco e delle tante ore passate in vasca ad allenarsi.

Giorgio e Arianna. In acqua per abbattere le barriereNon potendo gareggiare insieme in gare ufficiali, viste le regole attuali, la coppia si è comunque esibita più volte nel corso degli ultimi anni durante manifestazioni internazionali, incontrando risposte entusiastiche del pubblico, suscitando quelle “emozioni” e quella “felicità” che Arianna dice di provare durante la sua performance.

I due condividono anche il sogno di poter un giorno avere l’opportunità di gareggiare in una competizione ufficiale, in cui atleti normodotati e con disabilità possano competere insieme per abbattere le barriere che ostacolano l’inclusività.

Ancora una volta, attraverso lo sport e i suoi atleti, la Polizia di Stato si fa portatrice di quei valori di amicizia, rispetto ed inclusività condivisi con le associazioni e le famiglie di queste straordinarie ragazze e ragazzi.

Il Capo della Polizia a Napoli per il Premio Ammaturo

Premio Ammaturo XIIISi è svolta questa mattina, nel Complesso monumentale di Santa Maria La Nova, la XIII edizione del “Premio Ammaturo Legalità – Città di Napoli”, istituito in ricordo del funzionario di polizia Antonio Ammaturo, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1982 insieme al suo collaboratore Pasquale Paola.

Ammaturo era il dirigente della Squadra mobile di Napoli. La mattina del 15 luglio 1982, mentre si recava in questura, fu assassinato da un commando di brigatisti che raggiunse la sua auto, guidata dall’agente scelto Paola, e aprì il fuoco, uccidendo entrambi.

Premio Ammaturo XIIIAlla cerimonia di consegna del Premio, conferito ogni anno a poliziotti che si sono distinti in operazioni di rilievo, hanno preso parte il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della Polizia Lamberto Giannini.

Prima della manifestazione il Ministro dell’Interno, accompagnato dal Capo della Polizia, ha deposto una corona d’alloro in piazza Nicola Amore, luogo in cui i due poliziotti furono uccisi. Hanno assistito alla commemorazione, oltre ai familiari dei caduti, anche il prefetto di Napoli Claudio Palomba e il questore Alessandro Giuliano.

Subito dopo è iniziata la cerimonia di consegna del Premio, preceduta da un dibattito, moderato dal responsabile della redazione del quotidiano “La Repubblica” di Napoli Ottavio Ragone.

Premio Ammaturo XIIIDopo un breve indirizzo di saluto del questore Giuliano e di Maria Cristina Ammaturo, figlia del funzionario di polizia ucciso 40 anni fa, sono intervenuti il capo della Polizia Giannini, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e il professore emerito di storia contemporanea dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” Francesco Barbagallo.

Il capo della polizia, nel suo intervento, ha evidenziato che questo omicidio “È una ferita che non si sana, è un ricordo di un sacrificio da celebrare avvenuto in un momento molto difficile per il nostro Paese. Questo per noi è importante perché non è una celebrazione priva di senso, significa stare vicino ai familiari e onorare anche un sacrificio che è stato qualcosa di importante per tutta la Polizia di Stato​. Perché per noi i nostri caduti fanno parte proprio del corpo della polizia, della carne viva della polizia, e quindi momenti come questi sono molto importanti”.

Premio Ammaturo XIIIA chiudere il dibattito l’intervento conclusivo del ministro Lamorgese, che ha sottolineato: “Fare rete, fare squadra è il modo più efficace per contrastare la criminalità. Dobbiamo operare con determinazione sui territori anche per sostenere la fondamentale azione della società civile”.

Infine, la consegna del Premio al personale della IX sezione della Squadra mobile di Napoli, e degli attestati della XIII edizione del Premio al personale della I sezione della Squadra mobile e della Squadra di Polizia giudiziaria del commissariato di Afragola, e al personale della VII sezione della Squadra mobile di Napoli.

Truffa dei falsi sordi: i consigli per evitarla

truffa falsi sordiTra gli stratagemmi più ricorrenti utilizzati dai truffatori per ottenere denaro, o dai ladri per distrarre e derubare le persone per strada, c’è quello di fingersi sordi o volontari per la raccolta di fondi a scopo benefico.

Per convincere le persone, in particolare quelle più anziane, i malviventi mostrano un falso certificato che attesta la loro disabilità e nel quale si specifica che stanno raccogliendo fondi destinati all’apertura di un centro internazionale dedicato all’assistenza di persone sorde e bambini poveri.

Sembra tutto regolare, anche grazie all’utilizzo di falsi moduli, in italiano e inglese, che dovrebbero certificare l’autenticità della beneficenza. In realtà le somme donate dai cittadini di buon cuore, che cadono nel raggiro, finiscono nelle tasche dei truffatori, che si appropriano anche dei dati sensibili che le vittime scrivono sui moduli, regolarmente firmati.

In alcuni casi i malviventi si mostrano molto aggressivi nei confronti di coloro che tentano di opporsi alle insistenti richieste di denaro, come dimostrano alcuni recenti fatti di cronaca.

La Polizia di Stato, in collaborazione con le associazioni legate alla sordità, ufficialmente riconosciute, Emergenza Sordi Aps, Movimento Lis subito Aps, InSegniamo Aps, Conosci Lis Odv, Associazione culturale Perché io Segno, Accessibilità & Eventi Deaf Aps, ha realizzato una brochure con lo scopo di mettere in guardia i cittadini.

truffa falsi sordiAttraverso semplici e precise raccomandazioni si vuole proteggere e sensibilizzare i cittadini sul fenomeno delle truffe dei falsi sordi.

Nel documento è ben specificato che coloro che mostrano il falso tesserino non raccolgono fondi né per beneficenza, né per le associazioni di sordi.

Lo scopo di questa campagna solidale è quello di condividere le raccomandazioni con i vostri conoscenti, in particolare con i vostri anziani, affinché si possa fermare questo fenomeno molto diffuso.

Nel documento ci sono anche alcuni buoni consigli da seguire per evitare di cadere nel tranello dei truffatori:

– evita i luoghi affollati, altrimenti fai attenzione a custodire con cura la borsa o il portafoglio;
– non lasciarti distrarre da estranei mentre utilizzi denaro o effettui pagamenti;
– evita di tenere oggetti di valore in tasche esterne, tasche posteriori o zaini facilmente accessibili ai malintenzionati;
– diffida degli sconosciuti che ti avvicinano con dubbi pretesti.

La Polizia di Stato e le Associazioni invitano i cittadini ad essere prudenti e, in caso di episodi di truffa da parte di questi finti sordi di cui si è testimoni e/o vittime, a segnalare i casi sospetti, informando immediatamente la Polizia di Stato o chiamando il 113 o il Numero unico di emergenza 1 1 2 (Nue) per contrastare queste azioni illegali.