Guida in stato di ebbrezza: autista di un Tir crea pericolo sull’A1

Sono passate da poco le sei quando giungono le prime segnalazioni di un Tir che sull’autostrada A1 ha un andamento a zigzag. Un equipaggio della manutenzione autostradale cerca di attirare l’attenzione dell’autista per rallentare la corsa dell’autoarticolato e farlo fermare.

Solo l’intervento della Polizia stradale ha però evitato il peggio.

Prima dell’intervento della pattuglia il mezzo pesante aveva urtato già diverse volte con la motrice contro il guard rail senza che il conducente si rendesse conto dello stato in cui stava guidando.

La guida a serpentina non era dovuta a un malore o colpo di sonno ma al fatto che l’autista, come hanno accertato i poliziotti dopo essere riusciti a far fermare il mezzo, aveva bevuto troppo. Il responso dell’etilometro ha evidenziato un tasso alcolemico superiore di oltre 6 volte il limite consentito dalla legge.

L’uomo, un cittadino straniero, è stato denunciato, la patente gli è stata ritirata per la successiva interdizione alla guida sul territorio nazionale ed è stato multato, per le diverse infrazioni commesse, di 586 euro.

Roma: operazione antidroga “Giulio Cesare”

drogaQuesta mattina, la Squadra mobile di Roma, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei 12 componenti di un’associazione criminale specializzata nel traffico e spaccio di sostanze stupefacenti come cocaina, eroina, hashish e marijuana, e di detenzione illegale di armi da fuoco.

L’associazione criminale operava prevalentemente nella zona est di Roma, dove era attiva una piazza di spaccio che rendeva il quartiere ostaggio di pusher e consumatori di droga.

L’impiego di vedette, posizionate nei punti nevralgici del quartiere, consentiva di scorgere l’arrivo delle Forze dell’ordine e allertare gli spacciatori.

Singolare l’ingegnoso sistema di allarma usato: gli spacciatori segnalavano tra i turnisti il sopraggiungere delle pattuglie attraverso un braccialetto che generava una vibrazione al polso, evitando così urla e fischi tipici delle sentinelle ingaggiate nelle piazze di spaccio.

Il gruppo criminale pretendeva dai pusher turnazioni anche in orari notturni, garantendo così la continuità dello smercio di droga durante l’intera giornata sino alle ore del mattino inoltrato.

L’indagine, chiamata “Giulio Cesare”, era partita dall’arresto di un uomo trovato in possesso di 3 chili di cocaina, suddivisa in 3 panetti da 1 chilo ciascuno, nascosti  all’interno di un vano appositamente ricavato nella sua auto.

Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali gli investigatori sono riusciti a risalire al vertice dell’organizzazione, costituito da un intero nucleo familiare che prevedeva una suddivisione di ruoli e funzioni.

Il “capo famiglia”, usufruendo di diversi legami con la malavita romana, gestiva l’attività di reperimento della droga avvalendosi del cognato e dei due figli.  

L’uomo si occupava dei pagamenti dello stupefacente, dispensando direttive e consigli secondo la sua esperienza criminale.

I due ragazzi ricoprivano ruoli apicali ma in posizione subordinata rispetto al padre, poiché reclutavano giovani pusher, spesso disadattati bisognosi di guadagnare, garantendo all’occorrenza anche l’assistenza legale e il sostentamento economico ai “soci” arrestati. 

La “famiglia” si avvaleva dei servizi di un altro uomo, una sorta di luogotenente, punto di riferimento per la lavorazione, l’occultamento e la detenzione della droga, occupandosi anche della relativa contabilità e del pagamento di spacciatori e sentinelle. Quest’ultimo era aiutato nelle sue mansioni dalla sua convivente, figlia del “capo famiglia”, che partecipava stabilmente alle dinamiche malavitose.

Anche la moglie del capo, nonché sorella dell’uomo, partecipava attivamente all’azienda di famiglia, poiché ne garantiva la prosecuzione con la consapevolezza dell’attività illecita: incassava somme di danaro da debitori di droga e manteneva contatti e legami malavitosi con personaggi vicini al gruppo.

L’indagine ha consentito di mettere in luce l’intera attività e raccogliere le prove avvalorate anche dai numerosi sequestri di droga e armi, e dall’arresto nel tempo di diversi spacciatori.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati complessivamente 15 chili di sostanza stupefacente, quattro pistole, un giubbotto antiproiettile e numerose munizioni.

Il terrore ingenerato non solo tra i residenti, ma anche tra gli stessi consociati e la spregiudicatezza con cui affrontavano le Forze dell’ordine anche durante le indagini, mostrava la loro convinzione di essere intoccabili alla stessa stregua di un imperatore con poteri smisurati: da questo il nome dell’operazione. 

Siena: conclusa l’operazione “Bella Vita”, 2 arresti

Operazione Bella VitaA Siena, due uomini avevano messo in piedi un vero e proprio business tra lo spaccio di stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione.

I due sono stati arrestati questa mattina mentre altre due persone sono state denunciate dagli uomini della Squadra mobile senese.

Le indagini sono scattate lo scorso anno dopo una serie di segnalazioni da parte di alcuni cittadini insospettiti dai continui andirivieni di persone in due appartamenti, uno nel centro storico e l’altro in periferia.

Attraverso servizi di osservazione e intercettazione, gli investigatori hanno scoperto che l’appartamento del centro era destinato principalmente per lo sfruttamento della prostituzione di giovani donne, mentre l’altro per il confezionamento e lo spaccio di droga.
Le ragazze, di varie nazionalità, per farsi contattare dai clienti venivano indotte a lasciare i propri annunci su alcune riviste o siti internet per adulti, e parte dei loro guadagni andavano ai due indagati.

Lo spaccio della droga, soprattutto la cocaina, invece avveniva anche in altri punti della città, ed in particolare all’interno di un bar del centro storico all’epoca di proprietà di uno degli indagati.

Nel corso delle perquisizioni di oggi, eseguite anche con l’ausilio delle unità cinofile, sono state sequestrate diverse dosi di stupefacente tra marijuana e cocaina, due bilancine di precisione, diverso materiale per il confezionamento e 1080 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.

Le celebrazioni per il 74° anniversario della Festa della Repubblica

Quest’anno le celebrazioni del 74° anniversario della Festa della Repubblica si sono svolte nel segno della ripartenza, con la doverosa sobrietà che impongono le misure in atto per limitare la diffusione del Covid19.

È stato un 2 giugno che ha avuto quale simbolo distintivo il nostro Tricolore, disegnato nel cielo di Roma dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) dell’Aeronautica militare, come a voler abbracciare idealmente tutti gli italiani che, in questa giornata, si uniscono con orgoglio sotto il verde, bianco e rosso della nostra bandiera.

In assenza della tradizionale sfilata lungo via dei Fori Imperiali, la cerimonia si è svolta solo all’Altare della Patria dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite ignoto, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, politiche e militari. Presente anche il capo della Polizia Franco Gabrielli.

L’omaggio ai Caduti è stato reso da un picchetto interforze a cui hanno preso parte anche due agenti della Polizia di Stato, mentre le note del silenzio d’ordinanza sono state eseguite da una formazione musicale composta da orchestrali della Polizia di Stato, dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri, della Guardia di finanza e della Polizia penitenziaria.

L’intera giornata è l’occasione per ricordare quanti hanno perso la vita a causa del coronavirus e tutti coloro che, soprattutto in ambito sanitario, sono in prima linea per fermarne la diffusione.

Poliziamoderna: il numero di giugno

cover giugnoNel numero di giugno di Poliziamoderna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato, uno speciale sull’evoluzione della criminalità ai tempi del coronavirus. Ad esaminare le nuove tendenze un rapporto dell’Interpol, Anchors in the storm (Ancore nella tempesta), diretto ai 194 Paesi membri, il cui titolo sottolinea il ruolo essenziale svolto dalle forze di polizia durante la pandemia. L’ Italia è stato il primo Paese europeo che si è confrontato con l’emergenza epidemiologica e la sua esperienza sul fronte dell’ordine e della sicurezza pubblica è oggi preziosa per tutto il mondo. Per questo nel documento è contenuta un’intervista del capo della Polizia, Franco Gabrielli, su tali tematiche.

La storia di copertina è dedicata invece alla stretta attualità dell’emergenza Covid-19, approfondita dal giornalista e scrittore Sergio Nazzaro. Un’analisi sui rischi di infiltrazione delle mafie nel nostro sistema sanitario: un allarme concreto e attuale, che ha radici profonde nella storia del nostro Paese che, ogni volta che ha dovuto affrontare un’emergenza, ha anche da subito trovato la criminalità organizzata pronta ad allungare i suoi tentacoli su un business per lei particolarmente redditizio.

Presente anche un focus realizzato dagli esperti della Stradale sul nuovo fenomeno che sta conquistando le città: l’uso di veicoli elettrici a 2 ruote, silenziosi ed ecologici.  In questo numero parliamo di monopattini elettrici: caratteristiche tecniche, norme di comportamento nella circolazione e sanzioni previste dal Codice della strada.