Polizia di Stato e Italgas insieme per prevenzione e contrasto crimini informatici

Convenzione ItalgasPolizia di Stato e Italgas hanno siglato oggi un accordo di collaborazione in materia di sicurezza dei sistemi e dei servizi informativi di particolare rilievo per il Paese.

La convenzione, firmata dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dall’amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo, rientra nell’ambito delle direttive impartite dal ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali in settori strategici del Paese.

Convenzione ItalgasL’accordo rappresenta uno strumento importante per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al cybercrime, basato sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa.

Tra le iniziative di collaborazione previste dalla convenzione rientrano la condivisione e l’analisi delle informazioni utili alla prevenzione di eventuali attacchi, lo scambio di segnalazioni relative a incidenti finalizzate all’individuazione di possibili minacce verso infrastrutture Italgas, un adeguato flusso di comunicazione volto a fronteggiare eventuali situazioni di crisi.

Convenzione ItalgasAlla firma erano inoltre presenti per il Dipartimento della pubblica sicurezza, il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Armando Forgione e il direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni Nunzia Ciardi.

La Polizia postale e delle comunicazioni è quotidianamente impegnata a garantire l’integrità e la funzionalità della rete informatica delle strutture di livello strategico per il Paese attraverso il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).

Violenze sessuali nella casa famiglia, denunciati 5 educatori

Violenze VercelliSapevano tutto ma non hanno fatto nulla per interrompere le violenze subite da due ragazzine minorenni ospiti della casa famiglia che gestivano.

Al termine dell’indagine condotta dagli investigatori della Squadra mobile di Vercelli cinque tra coordinatrici e operatori della struttura, quattro donne e un uomo, sono stati sottoposti alla misura del divieto di esercitare qualunque attività professionale a contatto con i minori e denunciati in stato di libertà per i reati, in forma omissiva, di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata in concorso; la struttura, una comunità per minori di Caresana (Vercelli), è stata sottoposta a sequestro preventivo.

L’attività investigativa, denominata “Cover up”, è iniziata la scorsa primavera quando, dopo la fuga dalla comunità di una sedicenne, la sorella aveva raccontato alla polizia i motivi per i quali la giovane aveva abbandonato la struttura.

In particolare la ragazzina aveva rivelato di aver subito violenze fisiche e psicologiche, che erano culminate in diversi episodi di violenza sessuale di gruppo da parte di altri ospiti minorenni della comunità, che ora sono indagati dalla Procura dei minori di Torino per violenza sessuale.

Gli uomini della Mobile hanno adottato misure di protezione nei confronti della ragazza, che è stata subito collocata in un’altra struttura di accoglienza, scoprendo anche una seconda vittima, una ragazzina di quindici anni, che ha raccontato di aver subito gli stessi episodi di violenza; anche lei è stata immediatamente allontanata dalla comunità.

L’indagine ha accertato che coordinatrici e operatori della struttura erano a conoscenza di quanto stava accadendo, e che nessun provvedimento è stato adottato per impedirlo, nonostante fosse loro specifico obbligo quello di vigilare e salvaguardare il benessere psicofisico delle ragazze.

Anzi, analizzando alcune intercettazioni telefoniche, si è addirittura capito che le coordinatrici cercavano in tutti i modi di insabbiare le violenze, testimoniate anche da registri e diari sequestrati, dai quali emerge la piena consapevolezza delle educatrici sulla gravità dei fatti.

Sergio Foffo

Novara: denunciati i responsabili dell’incendio di quattro mezzi

incendio autovettureSono stati individuati e denunciati i due piromani che la sera del 2 marzo scorso, in corso Risorgimento a Novara, hanno dato alle fiamme quattro veicoli parcheggiati all’interno di un cortile condominiale, in particolare due furgoni di proprietà di una società cooperativa addetta alle pulizie, una BMW X1 e una Fiat 500.

L’incendio ha richiesto oltre all’intervento della Polizia anche quello dei Vigili del fuoco e del soccorso sanitario, a causa della vastità delle fiamme e delle conseguenti esplosioni che avevano provocato un denso fumo, rendendo necessario sgomberare gli abitanti degli edifici vicini al luogo dell’azione incendiaria.

Le indagini della Squadra mobile hanno puntato subito sulla natura dolosa del fatto per la conflittualità tra la cooperativa e un ex dipendente con precedenti di polizia per reati contro la persona, il cui rapporto di lavoro si era concluso nel mese di giugno 2018.

L’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza ha permesso di individuare il veicolo utilizzato dagli autori dell’incendio e di ricostruirne i movimenti; in particolare nei filmati si vedevano i due piromani che, nella stessa sera, hanno acquistato una tanica di benzina poi usata per innescare le fiamme.