Giornata internazionale per i minori scomparsi

Oggi ricorre la giornata internazionale per i bambini scomparsi: sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno e garantire che nessun minore scomparso venga dimenticato e che le ricerche non si interrompano mai è l’impegno della Polizia di Stato insieme al Global Children’s Network – Rete globale per i minori scomparsi (Gmcn) coordinata dall’International Center for Missing & Exploited Children.

Il Gmcn riunisce 29 Paesi di 4 continenti in una comunità internazionale in cui ogni bambino è importante e dove si lavora tutti insieme per garantire un ambiente sicuro in cui crescere.

In questo ambito, il Servizio centrale anticrimine della Polizia di Stato si coordina con gli altri Membri per studiare e condividere le migliori pratiche di prevenzione, sensibilizzazione, conoscenza e risposta alla scomparsa dei minori.

Per l’occasione la Direzione centrale anticrimine ha elaborato una brochure dedicata alla Giornata internazionale, con consigli per i genitori e per i bambini e un video educativo.

In Italia dal 2007 è stato istituito il Commissario straordinario del governo per le persone scomparse che ha importanti compiti di coordinamento e monitoraggio; favorisce il confronto incrociato tra le informazioni degli scomparsi e quelle sui cadaveri non identificati e ha il compito, inoltre, di tenere i rapporti con i familiari e con le associazioni più rappresentative a livello nazionale che sotto diversi aspetti sono impegnate nel settore.

Nel 2018, in Italia, le Forze dell’ordine hanno registrato oltre 9.400 segnalazioni di ricerca di minori scomparsi di cui il 48% si è risolto entro l’anno, mentre per la differenza nei mesi successivi fino a raggiungere il 92% dei casi risolti.

Da uno studio effettuato è emerso che, nel periodo 2016-2018, sono stati necessari, in media, dai 22 ai 28 giorni per ritrovare il minore e che, nel 77% dei casi risolti, la conclusione è avvenuta in meno di 30 giorni.

Ricordiamo che secondo la legge del 14 novembre 2012 n.203 “Disposizioni per la ricerca delle persone scomparse”, “chiunque viene a conoscenza dell’allontanamento di una persona dalla propria abitazione o dal luogo di temporanea dimora e, per le circostanze in cui è avvenuto il fatto, ritiene che dalla scomparsa possa derivare un pericolo per la vita o per l’incolumità personale della stessa, può denunciare il fatto alle Forze di polizia o alla Polizia locale”.

Il cittadino ha a disposizione, oltre ai numeri di emergenza e pronto intervento 113 e 112 NUE il servizio a valenza sociale 116000 – Linea telefonica diretta per i minori scomparsi, gestito per conto del ministero dell’Interno dall’Ente Morale “S.O.S. Il Telefono Azzurro – Linea nazionale per la prevenzione dell’abuso all’infanzia”.

Si è conclusa a Roma la 6^ edizione di “Una vita da social”

Roma è stata l’ultima tappa della sesta edizione di “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza.

La campagna fa parte delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli per i minori derivanti dalla Rete curate dalla Polizia postale e delle comunicazioni.

Dopo essere partito da Matera e aver toccato le principali città della del nostro Paese, il truck di “Una vita da social” è arrivato nella Capitale, e precisamente davanti all’ingresso del BioParco di Roma, in piazzale del Giardino Zoologico.

All’interno del Truck gli specialisti della Polizia postale hanno incontrato studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online, con un linguaggio semplice, facilmente comprensibile da tutti.

Molti gli argomenti trattati: oltre che dei problemi legati al cyberbullismo, si è parlato di sexting, revenge porn, sextortion.

“Oggi i ragazzi trascorrono in Rete sempre più tempo – ha detto il dirigente del Compartimento polizia postale e delle comunicazioni per il Lazio Nicola Zupo – in rete studiano, si conoscono, intrattengono relazioni, giocano, acquistano, ascoltano musica, guardano film, in altre parole, sulla rete hanno una propria vita virtuale.

In questo scenario diventa assolutamente necessaria la diffusione di consigli, suggerimenti e indicazioni a giovani e genitori, finalizzata all’utilizzo consapevole del Web e alla conoscenza degli strumenti a disposizione per proteggersi dai rischi della Rete. Prevenzione e formazione sono i mezzi attraverso cui la Polizia postale si pone come obiettivo quello di consentire ai ragazzi di navigare in sicurezza”.

Un adolescente su dieci ha riferito almeno una volta di essere stato contattato da un profilo sconosciuto per una sessione di “sesso virtuale” in cambio di denaro.

Una ricerca, svolta da Skuola.net per la Polizia di Stato, effettuata su un campione di 6.500 ragazzi tra i 13 e 18 anni, ha dimostrato la grande diffusione del sexting, con i relativi pericoli legati al suo abuso, in particolare in caso di circolazione indesiderata delle proprie immagini sexy.

Durante le 50 tappe di quest’anno del progetto “Una vita da social”, gli operatori della Polizia postale e delle comunicazioni hanno incontrato circa 300mila tra studenti, genitori e insegnanti.

Sergio Foffo

Palermo: un’orazione civile per i caduti di Capaci

Sono trascorsi 27 anni dall’attentato che il 23 maggio 1992 stroncò la vita a Giovanni Falcone, Francesco Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Queste cinque persone, un giudice, sua moglie e tre uomini della scorta, furono uccisi a Capaci da 15 quintali di esplosivo sull’autostrada che collega Mazara del Vallo con Palermo, all’altezza di Capaci.

Oggi diverse iniziative a Palermo hanno ricordato il sacrificio del magistrato, della moglie e dei “suoi ragazzi” della scorta.

Dopo un momento di raccoglimento davanti alla stele posta sul luogo dell’attentato il capo della Polizia Franco Gabrielli ha partecipato alla cerimonia “Palermo chiama Italia” condotta dai giornalisti Franco Di Mare e Emma D’Aquino nell’aula bunker dell’Ucciardone dove si sono celebrati i più importanti processi a carico dei mafiosi.Tanti gli studenti presenti alla cerimonia.

Qui, alla presenza del presidente della Camera Roberto Fico, ha preso la parola anche il capo della Polizia Franco Gabrielli che ha sottolineato la “Straordinaria capacità intuitiva di Giovanni Falcone” nell’affrontare in modo coordinato e transanazionale le organizzazioni mafiose per la loro specificità che travalica i confini nazionali  “L’ultimissimo frutto di tale intuzione è stata dimostrato da poco, il 28 febbraio, dalla Suprema Corte dell’Ontario che ha riconosciuto la ‘Ndrangheta come organizzazione criminale autonoma. Ha quindi riconosciuto la specificità di queste organizzazioni che non possono essere confuse come criminalità ordinaria”. Il Prefetto ha quindi concluso affermando che “Il nostro futuro sono i ragazzi che sono qui numerosi i quali devono imparare che le mafie e la criminalità devono essere combattuti partendo da dentro di noi. Noi vogliamo cittadini consapevoli perché per quanto riguarda il contrasto e la repressione, queste sono le nostre priorità”.

Nel pomeriggio, nella caserma “Pietro Lungaro”, sede del reparto scorte, è avvenuta, alla presenza del ministro dell’Interno e del capo della Polizia, la deposizione di una corona sulla lapide che ricorda i poliziotti caduti per mano della mafia.

Nel frattempo, dai giardini di Capaci, la teca della Quarto Savona 15, la vettura della scorta di Falcone sulla quale viaggiavano Montinaro, Dicillo e Schifani, accompagnata da un gruppo di studenti, in corteo si è mossa per raggiungere i giardini della caserma “Lungaro” dove troverà la sua definitiva collocazione.

E proprio nei giardini del reparto scorte si è tenuta un’orazione civile, a cui hanno preso parte gli attori Leo Gullotta e Donatella Finocchiaro e alcuni musicisti siciliani e che hanno ricordato tutti gli agenti delle scorte.

L’evento, ideato e curato dal drammaturgo Vincenzo Pirrotta, è stato trasmesso in diretta sul nostro sito e sulla pagina Facebook della Polizia di Stato.

Sempre nel pomeriggio si sono mossi i cortei di #PalermoChiamaItalia: il primo alle 15.30 da via D’Amelio, il secondo alle 16 dall’aula bunker. Entrambi si sono ricongiunti sotto l’albero Falcone, in via Notarbartolo, per il silenzio, alle17.58, l’ora della strage.

Alle iniziative hanno partecipato migliaia di studenti giunti da tutta Italia per testimoniare i valori della legalità della giustizia e del rispetto delle regole. Circa 1.500 tra loro si sono mossi sulla Nave della Legalità partita ieri dal porto di Civitavecchia (Roma) alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del capo della Polizia Franco Gabrielli.

Strage di Capaci: la lunga marcia della memoria

I numeri a volte raccontano la storia meglio di qualunque parola perché danno il senso concreto di ciò che è accaduto e si trasformano, a loro volta in parole. È il caso di Capaci, o meglio della strage di Capaci.

E allora leggiamoli insieme questi numeri: 15 sono i quintali di esplosivo utilizzati nell’attentato, una quantità impressionante; 5 i morti dilaniati dal tritolo: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, 23 i feriti sopravvissuti alla strage.

Altri numeri sostengono la memoria di quel giorno il 23.5.1992, 27 anni fa; ma nelle menti e nelle cerimonie ricorre anche un altro numero, l’ora in cui gli assassini premettero il telecomando dell’innesco: le 17,58.

Poi ci sono i numeri che pochi conoscono e ricordano come ad esempio il numero del contachilometri della macchina della scorta; i tre agenti furono scagliati a cento metri di distanza dentro la loro croma blindata, la Quarto Savona 15; tra le lamiere fu ritrovato il contachilometri fermo a 100.287.

Questo insieme di numeri creano nella nostra memoria e nella memoria collettiva volti, gesti, momenti diventati patrimonio dell’intera società civile del nostro Paese che oggi ricorda cinque servitori dello Stato assassinati dalla mafia.

Gli eventi legati alla manifestazione “#PalermochiamaItalia” porteranno, sui luoghi simbolo di Palermo, 70.000 studenti che, da tutta Italia, verranno a rendere onore a queste persone.

E alla fine questo è il numero che conta di più, il numero del futuro e della legalità.

#PalermoChiamaItalia: partita la nave della legalità

La Nave della Legalità che apre le celebrazioni del 27° anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, nell’ambito della manifestazione #PalermoChiamaItalia, è salpata da Civitavecchia (Roma), alla volta di Palermo, con a bordo più di mille studenti provenienti da tutta Italia.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i ragazzi che domani mattina, nel capoluogo siciliano, si uniranno ad altre migliaia di giovani per partecipare agli eventi legati alla ricorrenza delle stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.

La partenza è stata preceduta dagli interventi delle autorità presenti, che hanno lanciato messaggi di legalità intervallati da alcune citazioni lette dagli studenti.

Dopo l’intervento del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, i ragazzi hanno letto una citazione di Paolo Borsellino: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.

All’intervento del procuratore Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, è seguita la lettura della citazione di Giovanni Falcone: “Ognuno deve continuare a fare la sua parte, piccola o grande che sia”.

Poi è stata la volta del capo della polizia Franco Gabrielli che ha detto “L’anno scorso è stato possibile dare dei volti e dei nomi non solo a degli straordinari giudici ma agli uomini e donne della Polizia di Stato che tutelavano questi altrettanto servitori dello Stato. I nomi di Rocco, Antonio, Vito, Emanuela, Walter Eddie, Agostino, Vincenzo e Claudio devono rimanere impressi nelle nostre menti perchè con il termine scorta a volte si vanifica e si rende non palpabile che dietro quelle persone ci sono volti, storie, passioni e valori in cui tutti noi crediamo”.

Il Prefetto ha sottolineato che “Quest’anno l’evento è legato all’importanza della cooperazione internazionale. Le mafie sono dei mali e cancri che riguardano l’intero consorzio internazionale. Studiare e approfondire, abbracciando gli ordinamenti internanzionali e costituendo fronte comune, penso sia fondamentale. Farlo attraverso le principali agenzie educative pubbliche del Paese, ovvero le scuole e Rai, strumento attraverso cui la conoscenza si diffonde, è una modalità con cui rendiamo onore a questi straordinari giudici e a questi uomini e questa donna che hanno sacrificato la vita per i valori in cui crediamo e i valori in cui si fonda il nostro Paese”.

Alla fine del suo intervento è stata letta la seguente citazione di Peppino Impastato: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.

Alle parole dell’amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, è seguita un’altra citazione di Giovanni Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Al termine della cerimonia è stata eseguita la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro eseguita dall’Orchestra giovanile “Giuseppe Scerra” di Reggio Calabria che a chiusura ha suonato l’Inno d’Italia.

L’esposizione della gigantografia sulla fiancata della nave e il volo di palloncini bianchi, rossi e verdi hanno preceduto la partenza di un simbolo che ogni anno forma le nuove coscienze degli adulti di domani.