Piacenza: operazione contro la prostituzione nigeriana

Concluse nei giorni scorsi dagli uomini della Squadra mobile di Piacenza, due complesse indagini nei confronti di un gruppo criminale operante in ambito internazionale con sede “operativa“ anche a Piacenza che reclutava e instradava giovane nigeriane alla prostituzione.

“Little Free Bear I” e  “Little Free Bear II” hanno condotto in carcere 5 persone di origine nigeriana, di cui 3 con mandato di arresto europeo in Inghilterra, Germania e Grecia e a indagare complessivamente 9 persone, tra queste anche una cittadina nigeriana con cittadinanza italiana.

L’accusa per tutti è di riduzione in schiavitù, tratta di persone, sfruttamento della prostituzione, immigrazione clandestina, favoreggiamento della permanenza di straniero irregolare sul territorio dello Stato, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione con l´aggravante di aver usato violenza.

Per molte ragazze la minaccia avveniva anche attraverso riti Juju, con costrizioni psicologiche legate ad eventuali problematiche ai parenti residenti in Nigeria qualora si fossero ribellate alla prostituzione;
inoltre, gli indagati sono accusati di violenza sessuale aggravata, ripetuta ai danni di minorenni.

L’indagine è stata coordinata dalla procura della Repubblica del tribunale di Bologna-Direzione distrettuale antimafia e per il rintraccio degli indagati sono state usate intercettazioni telefoniche, ambientali e geolocalizzazione.

Nel corso dell’operazione è stato sequestrato anche un appartamento a Piacenza di proprietà della cittadina italiana che ospitava le giovani nigeriane in attesa di essere instradate alla prostituzione.

Celebrata a Roma la “Giornata nazionale della bandiera”

Oggi è la Giornata nazionale della bandiera, durante la quale si rende omaggio e si celebra il tricolore, che identifica il nostro Paese, ufficializzato a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797. Il tricolore verde, bianco e rosso venne poi scelto, nel 1861, come bandiera dell’Italia unita.

Per celebrare questa ricorrenza, l’Associazione nazionale insigniti dell’ordine dei cavalieri al merito della Repubblica italiana (Ancri) ha organizzato la “Festa del Tricolore”, a Roma, presso la Scuola superiore di Polizia, alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli (Foto).

Giornata della bandieraLo scopo principale della celebrazione è quello di rendere omaggio alla Bandiera, con una riflessione sull’uso, l’esposizione, la tutela e la conservazione del Tricolore.

L’evento è stato introdotto e moderato dal prefetto Francesco Tagliente, delegato ai rapporti istituzionali dell’Ancri: “È un onore poter festeggiare in questo istituto il nostro tricolore. Istituto che mi ha dato i valori su cui ho fondato la mia attività in Polizia e nella vita e che sono racchiusi e simboleggiati dalla nostra bandiera”.

La Banda musicale della Polizia di Stato, diretta dal maestro Maurizio Billi, è stata protagonista dell’evento celebrativo, con l’esecuzione dei brani musicali narrati dallo storico del Risorgimento Michele D’Andrea e interpretati dal tenore Francesco Grollo, in un suggestivo percorso alla riscoperta del nostro Inno nazionale.

Giornata della bandieraDurante la cerimonia è intervenuto Enrico Passaro, capo Ufficio del cerimoniale di Stato della Presidenza del consiglio dei ministri, che ha esposto le disposizioni sull’uso, l’esposizione, la tutela e la conservazione del Tricolore, mentre gli aspetti protocollari dell’esposizione delle bandiere sono stati illustrati in un video presentato dal prefetto Tagliente.

Dopo l’esecuzione del Nabucco e del Nessun dorma, la Banda della Polizia di Stato ha eseguito l’Inno nazionale “svelato”, con il commento del professor Michele D’Andrea, che ha spiegato il significato delle parole che costituiscono il canto corale del nostro simbolo musicale, il cui titolo è  “Il canto degli italiani”, composto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel 1847.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento del capo della Polizia Franco Gabrielli: “Oggi con questo ‘inno svelato’ abbiamo recuperato la ricchezza del nostro Inno, che spesso viene vissuto invece stancamente. Le bandiere non sono pezzi di stoffa, le divise non sono semplici capi di abbigliamento, sono il simbolo della nostra appartenenza. Per loro c’è stata gente che ha dato il sangue. L’identità è un elemento fondamentale. La bandiera non è solo un tessuto, ma è il portato di storia e tradizioni, e deve essere soprattutto il portato della credibilità delle istituzioni che in quel tricolore si riconoscono. Se le istituzioni non sono credibili non lo sono nemmeno segni e simboli che le identificano. Non rendere credibili le istituzioni significa non rendere credibili i vessilli che le rappresentano. È giusto quindi – ha concluso Gabrielli – lavorare nelle scuole affinché questa credibilità torni ad esserci. Ringrazio questa associazione che non è il luogo del formalismo ma il luogo del rispetto della forma e anche, soprattutto, della sostanza”.

Giornata della bandieraPrima di andare via, il presidente dell’Ancri Tommaso Bove, e il prefetto Francesco Tagliente, hanno consegnato al capo della Polizia una copia del volume di Michele D’Andrea “Vestire gli onori”, il primo manuale illustrato sull’uso delle decorazioni con le tenute civili e le uniformi.

Sergio Foffo

Polizia postale: i numeri del 2019

PostalePrevenzione e contrasto alla criminalità informatica. Questa la principale attività della Polizia postale nel passato 2019.

In particolare nell’ambito dei reati relativi allo sfruttamento sessuale online di minori, 650 persone sono state indagate mentre 180 sono state indagate per quanto riguarda l’adescamento di minori sul web.

Un fenomeno insidioso che ha fatto breccia tra i giovani e giovanissimi è rappresentato dagli stickers che consiste nella condivisione, su piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico. Nel 2019 la Polizia postale ha rilevato sette casi di stickers, che si sono conclusi con altrettanti minori indagati.

Nell’ambito dei reati contro la persona commessi sul web, nel 2019, sono state indagate 288 persone per estorsioni a sfondo sessuale, stalking, molestie e minacce sui social network.

Risultano in costante aumento le diffamazioni online, soprattutto ai danni di persone che ricoprono incarichi istituzionali o comunque conosciute dal grande pubblico: 2.426 i casi trattati e 738 le persone indagate.

Sono stati segnalati 514 casi di ricatto online dall’inizio dell’anno.

Una particolare rilevanza ha assunto l’attività di contrasto al revenge porn, un fenomeno in continua crescita, per il quale sono 24 le persone indagate.

Grande l’impegno per il contrasto dei reati d’incitamento all’odio: sono oltre 2 mila gli spazi virtuali monitorati nel 2019 per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra.

Altro fenomeno in crescita è quello delle truffe online: nel 2019 sono state ricevute e trattate oltre 196 mila segnalazioni che hanno consentito di indagare 3.620 persone.

Per quel che riguarda il cyber-crime, la Postale ha gestito 1.181 attacchi informatici, di cui 243 nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale e 938 nei confronti di aziende sensibili e pubbliche.

L’attività di contrasto dei fenomeni di radicalizzazione e cyberterrorismo, ha portato al monitoraggio di oltre 32 mila spazi web ed alla rimozione di centinaia di contenuti.

Circa 5 mila casi di financial cybercrime registrati con un recupero di quasi 14 milioni di euro su una movimentazione di poco meno di 19 milioni.

L’ attività di prevenzione è stata svolta attraverso incontri educativi nelle scuole (300 mila studenti incontrati in 3 mila istituti) e attraverso la campagna itinerante Una vita da social. Tramite il “truck”, la Polizia postale ha raggiunto 2 milioni di studenti in 300 città italiane, parlato con 220 mila genitori e 125 mila insegnanti.

Importante anche il servizio reso dal portale del Commissariato di p.s. online. Sono state oltre 20 mila le segnalazioni pervenute, principalmente per reati di cyberbullismo nei confronti di giovani vittime e oltre 22 mila le richieste di informazioni evase.

Tempo di saldi: attenzione agli acquisti online, i consigli della Polizia postale

Terminate le feste è tempo dei tradizionali saldi, e molte persone si affidano allo shopping online per cercare l’occasione o comunque prezzi più bassi rispetto ai negozi fisici.

Acquistare su Internet è generalmente sicuro, anche se bisogna farlo con attenzione perché la “fregatura” è spesso dietro l’angolo.

Con l’aumento degli acquisti in Rete, infatti, anche i truffatori hanno spostato il loro campo d’azione su questa nuova frontiera dello shopping, e per questo motivo bisogna adottare tutti gli accorgimenti possibili per non correre rischi.

Come sempre la Polizia postale ha messo a disposizione la propria esperienza in materia ed ha realizzato un decalogo con consigli pratici e suggerimenti utili a prevenire brutte sorprese.

1.    Utilizzare software e browser completi ed aggiornati
Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Gli ultimi sistemi antivirus (gratuiti o a pagamento) danno protezione anche nella scelta degli acquisti su Internet. Per una maggiore sicurezza online, inoltre, è necessario aggiornare all’ultima versione disponibile il browser utilizzato per navigare perché ogni giorno nuove minacce possono renderlo vulnerabile.

2.    Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali
In rete è possibile trovare ottime occasioni ma quando un’offerta si presenta troppo conveniente rispetto all’effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare su altri siti. Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa.
E’ consigliabile dare la preferenza a negozi online di grandi catene già note perché, oltre ad offrire sicurezza in termini di pagamento, sono affidabili anche per quanto riguarda l’assistenza e la garanzia sul prodotto acquistato e sulla spedizione dello stesso.
In caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.

3.  Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio
Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva Iva, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.

4.    Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti
Prima di passare all’acquisto del prodotto scelto è buona norma leggere i “feedback” pubblicati dagli altri utenti sul sito che lo mette in vendita. Anche le informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, sui forum o sui social sono utilissime.
Le “voci” su un sito truffaldino circolano velocemente online!

 5.    Su smartphone o tablet utilizzare le app ufficiali dei negozi online
Se si sceglie di acquistare da grandi negozi online, il consiglio è quello di utilizzare le app ufficiali dei relativi negozi per completare l’acquisto. Questo semplice accorgimento permette di evitare i rischi di “passare” o “essere indirizzati” su siti truffaldini o siti clone che potrebbero catturare i dati finanziari e personali inseriti per completare l’acquisto.

6.    Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili
Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.
Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, Pin o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.
Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi, sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.

7.    Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing
…ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola e sfruttando meccanismi psicologici come l’urgenza o l’ottenimento di un vantaggio personale, riusciranno a rubare informazioni personali quali password e numeri di carte di credito per scopi illegali.
L’indirizzo Internet a cui tali link rimandano differisce sempre, anche se di poco, da quello originale.

8. Un annuncio ben strutturato è più affidabile
Leggi attentamente l’annuncio prima di rispondere: se ti sembra troppo breve o fornisce poche informazioni, non esitare a chiederne altre al venditore. Chiedi più informazioni al venditore sull’oggetto che vuoi acquistare e se le foto pubblicate sembrano troppo belle per essere vere, cerca in rete e scopri se sono state copiate da altri siti!

9. Non sempre…. è sempre un buon affare
Diffida di un oggetto messo in vendita a un prezzo irrisorio, non sempre è un affare: accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato!

10. Non fidarsi….
Dubita di chi chiede di esser contattato al di fuori della piattaforma di annunci con e-mail ambigue ma anche di chi ha troppa fretta di concludere l’affare.

Polizia ferroviaria: i risultati di un anno di lavoro

Polizia ferroviariaIl 2019 è stato per la Polizia ferroviaria, ricco di attività e risultati. Durante lo scorso anno infatti questa specialità della Polizia di Stato ha svolto la propria attività di controllo nelle stazioni e sui treni, per garantire la sicurezza dei viaggiatori, attraverso la prevenzione e il contrasto dei fenomeni delittuosi e di degrado presenti in ambito ferroviario.

Durante l’anno sono state impiegate oltre 192mila pattuglie in stazione e quasi 49mila a bordo dei treni, mentre i convogli ferroviari scortati sono stati complessivamente 105.946 (in media circa 290 treni al giorno). Sono stati inoltre predisposti 13.706 servizi antiborseggio in abiti civili, sia negli scali che sui convogli.

Grazie a tale dispositivo gli operatori della specialità hanno arrestato 1.174 persone, di cui 301 ricercate, mentre quelle indagate sono state 9.588. In generale gli agenti della Ferroviaria hanno svolto complessivamente 1.663.692 controlli (+26 per cento rispetto al 2018), potenziando le attività di prevenzione con un aumento dei servizi straordinari di controllo del territorio, per un totale di 1.491 operazioni.

Sono continuati i servizi congiunti di vigilanza e scorta anche sui treni viaggiatori transfrontalieri in collaborazione con altre polizie europee, in particolare di Austria e Germania, per prevenire attività illecite a carattere transnazionale, in special modo l’immigrazione clandestina.

Le attività congiunte, oltre a quelle ordinarie in ambito nazionale, svolte sia in stazione che a bordo treno, hanno permesso di rintracciare complessivamente 2.480 stranieri irregolari e di scortare 1.620 treni sulla tratta Trento – Brennero.

L’attività di contrasto ai furti di rame, che in ambito ferroviario causano ritardi alla circolazione dei treni e disagi per i viaggiatori, si è tradotta in 2.038 controlli ai centri di raccolta e recupero metalli, 7.928 servizi di pattugliamento delle linee ferroviarie e 2.464 servizi di controllo su strada a veicoli sospetti. Tale dispositivo ha consentito il recupero di oltre 35 tonnellate del cosiddetto “oro rosso” di provenienza illecita, l’arresto di 15 persone e la sottoposizione ad indagini preliminari di altre 86. Tutto ciò ha determinato, in ambito ferroviario, un calo di furti del 23 per cento e un incremento del rame recuperato del 51 per cento rispetto all’anno precedente.

Preziosa è stata l’attività degli operatori della Ferroviaria anche per la ricerca delle persone scomparse; nel 2019 sono state infatti rintracciate 869 persone, delle quali 784 minorenni.

Grazie ai costanti controlli, rispetto al 2018, si è ottenuta una diminuzione del 3 percento delle aggressioni denunciate dal personale ferroviario e un calo dei furti del 13 per cento. Sequestrate 291 armi tra quelle da fuoco, da taglio e improprie, 11 chili di cocaina (+471 per cento), 10 chili di eroina (+80 per cento) e quasi 100 chili di hashish (+90 per cento).

Diminuiscono gli incidenti in ambito ferroviario e la mortalità ad essi connessa (-26 per cento), anche se continua ad essere sensibile il dato che riguarda i comportamenti scorretti o le imprudenze dei viaggiatori come ad esempio l’attraversamento dei binari o la presenza indebita lungo linea.

Per questo è fondamentale l’attività di prevenzione e formazione, che la Polizia ferroviaria svolge attraverso diverse campagne di educazione alla legalità e alla sicurezza, avviate già da diversi anni.

Queste attività hanno lo scopo di sviluppare, in particolare nei ragazzi, la cultura della sicurezza in ambito ferroviario, attraverso la conoscenza e l’applicazione delle regole di un corretto comportamento, al fine di contribuire alla riduzione degli incidenti che spesso coinvolgono in particolare i giovani, che rimangono vittime dei propri comportamenti scorretti o imprudenti.

Il progetto “Train…to be cool”

“Train…to be cool” è il nome di uno dei più importanti progetti di educazione alla legalità in ambito ferroviario che la Polizia ferroviaria ha sviluppato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur); il progetto è destinato alla scuola primaria e secondaria ed ha lo scopo di sensibilizzare i giovani al rispetto delle regole affinché adottino comportamenti responsabili in ambito ferroviario.

La campagna educativa, che ha ricevuto la validazione scientifica della facoltà di Medicina e psicologia dell’Università di Roma La Sapienza, è iniziata nel 2014 ed ha coinvolto, fino al mese di dicembre 2019, decine di migliaia di studenti, raggiunti direttamente presso i propri istituti scolastici nel corso di migliaia di incontri in tutto il territorio nazionale.

Gli operatori della Specialità che sono stati abilitati mediate la frequenza di specifici corsi tenuti da psicologi della Direzione di sanità del Dipartimento della pubblica sicurezza e da docenti della facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma La Sapienza, sono attualmente 250 ed operano nelle scuole.

Gli incontri sono stati organizzati, in particolare, negli istituti situati nei pressi delle linee ferroviarie o in quelli frequentati da studenti pendolari che utilizzano regolarmente il mezzo ferroviario per recarsi a lezione.

Il progetto “Train…to be cool” è stato proposto nel tempo anche durante le gite scolastiche in treno e in occasione di particolari eventi come il Salone del libro a Torino, la Venice marathon a Venezia, la Fiera internazionale del fumetto “Comicon” a Napoli, la Festa della legalità a Palermo e il Parco della legalità a Roma .

Altra forma di collaborazione che la Ferroviaria ha avviato è con l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf) e alcune federazioni sportive (Federazione italiana rugby e Federazione italiana pallavolo), per insegnare, attraverso il gioco con campioni delle due diverse discipline, alcune semplici cautele da adottare quando si viaggia in treno.

Collaborazione internazionale

Nell’ambito della collaborazione internazionale di Polizia, la Ferroviaria ha continuato a svolgere la propria attività con l’Associazione europea di polizie ferroviarie e dei trasporti Railpol, istituita per rispondere al crescente bisogno di collaborazione internazionale, scambio di informazioni e migliori prassi tra le Forze di polizia responsabili della sicurezza in questo settore della mobilità. L’Associazione ha visto nel 2019 l’ingresso anche della Slovenia e della Grecia, che ha portato il numero di membri attivi a 19.
Nel 2019 l’Italia ha mantenuto la presidenza del gruppo di lavoro “Strategic analysis”, rivolto all’analisi strategica dell’andamento dei principali fenomeni delittuosi in ambito ferroviario in Europa, allo scopo di delineare linee operative comuni di prevenzione e contrasto.