Catania: concorsi universitari truccati, 40 indagati

Sono 40 gli indagati nell’indagine “Università bandita” condotta dalla Digos di Catania e che ha accertato come almeno 27 concorsi per professori e ricercatori universitari siano stati truccati.

Al vertice dell’associazione criminale il rettore dell’università di Catania ed il suo predecessore. Tanti i reati accertati dalle indagini partire nel 2016: corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d’ufficio e truffa aggravata.

Il sistema delinquenziale non era ristretto all’Università etnea ma si estende ad altri Atenei italiani, i cui docenti, nel momento in cui venivano selezionati per fare parte delle commissioni esaminatrici, si sono sempre preoccupati di “non interferire” sulla scelta del futuro vincitore compiuta preventivamente, favorendo il candidato interno.

Esisteva all’interno dell’Ateneo un “codice di comportamento“ secondo il quale gli esiti dei concorsi dovevano essere predeterminati dai docenti interessati, nessuno spazio doveva essere lasciato a selezioni meritocratiche e nessun ricorso amministrativo poteva essere presentato contro le decisioni degli organi statutari.

Le regole del codice avevano un preciso apparato sanzionatorio: le violazioni erano punite con ritardi nella progressione in carriera o esclusioni da ogni valutazione oggettiva del proprio curriculum scientifico. 

La piena consapevolezza di commettere gravi reati è emersa nelle intercettazioni nelle quali i componenti dell’associazione si raccomandavano di non parlare al telefono e di procedere a bonifiche negli uffici per verificare l’esistenza di microspie ambientali.

Genova: l’abbattimento del Ponte Morandi

Oggi tutti i riflettori sono puntati su Genova e quel che rimane del Ponte Morandi perché dalle 9 sono iniziate le procedure per l’abbattimento dei piloni del Ponte rimasti in piedi; simboli della tragedia del 14 agosto scorso.

L’evento interessa da vicino la Polizia di Stato che ha la responsabilità dei servizi di ordine e sicurezza pubblica.

Dovranno essere garantiti l’allontanamento e poi il ritorno delle persone residenti nell’area interessata alla demolizione, oltre alla vigilanza della zona per evitare intrusioni o furti.

Sono infatti oltre 3 mila i residenti che, suddivisi per nuclei familiari e appartenenti a fasce d’età sensibili, dovranno abbandonare l’area dalle ore 7 di venerdì 28 giugno alle ore 22 della medesima giornata e comunque sino a cessate esigenze.

L’area di sicurezza entro la quale è vietata la presenza di persone non autorizzate è ricompresa in un raggio di circa 300 metri dal luogo dell’esplosione.

La previsione di una massiccia presenza tra curiosi, autorità, giornalisti, anche internazionali, e degli stessi genovesi che vivranno con apprensione l’ultimo atto di una tragedia prima della ricostruzione, avrà come conseguenza un rafforzamento dei controlli sulle strade, nelle stazioni ferroviarie e nelle zone limitrofe a quella dell’abbattimento.

Infatti gli uomini della Stradale, della Ferroviaria, dei cinofili, del Reparto mobile e del Reparto prevenzione crimine rafforzeranno i servizi ordinari per assicurare, in un giorno così particolare, il regolare svolgimento della vita dei cittadini.

Circolazione

Dall’1 alle 24 del 28 giugno saranno interrotte le due linee ferroviarie che collegano Genova Sampierdarena con Genova Rivarolo (cd. linea Sommergibile) e Genova Borzoli (cd. linea dei Bastioni) e saranno predisposte ulteriori numerose pattuglie dedicate da parte della Polizia ferroviaria al fine di presidiare le aree ricomprese tra le stazioni di Genova Sampierdarena e Genova Rivarolo e la zona interessata dalla demolizione. Inoltre sarà interrotto il traffico merci da e per il porto di Genova.

Sarà interdetto al traffico il tratto compreso tra l’allacciamento autostradale A12 e il casello Genova Ovest e tutti i mezzi pesanti verranno indirizzati verso aree di stoccaggio.

Sarà anche vietata la circolazione, sulle autostrade e sulle strade extraurbane della provincia di Genova, ai veicoli adibiti al trasporto merci con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, anche se scarichi, dalle ore 7 alle ore 22 del 28 giugno.

La Polizia di frontiera garantirà la regolare movimentazione di persone e veicoli correlati agli imbarchi e agli sbarchi delle linee nazionali ed extra Schengen, potenziando le pattuglie ordinarie.