Palermo: amministrazione giudiziaria per società con capitali mafiosi

La Polizia di Stato di Palermo ha dato esecuzione al provvedimento di disposizione ad amministrazione giudiziaria per una start up di Terni sospettata di essere stata influenzata economicamente da appartenenti a Cosa Nostra.

La misura di prevenzione nei confronti della società di supporto digitale e telematico alle imprese, fondata nel 2013 da un imprenditore di Partinico (Palermo), si collega al decreto di sequestro emesso lo scorso gennaio dal Tribunale di Palermo, sempre su proposta del Questore, nei confronti di un imprenditore 72enne, sempre di Partinico, con beni per un valore complessivo di circa sei milioni di euro, tra i quali il 10 per cento del capitale sociale della start up.

La figura dell’anziano imprenditore nel settore dei giochi e delle scommesse online è emersa con un ruolo di primissimo piano nell’ambito delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Palermo, relative all’operazione di polizia denominata “Game over” che, a febbraio 2018, ha portato all’arresto di 22 persone. Le indagini dimostrarono come lo stesso, tramite un vero e proprio accordo contrattuale con Cosa Nostra palermitana sia riuscito, nell’arco di un breve tempo, a monopolizzare il settore e realizzare una rete di agenzie di scommesse abusive capaci di generare profitti quantificati nell’ordine di oltre un milione di euro mensili.

Dallo sviluppo delle indagini patrimoniali è emerso che l’imprenditore abbia reinvestito nella start up di Terni i proventi delle attività illecite realizzate nel settore del gioco e delle scommesse.

In particolare, esaminando la documentazione bancaria della società è risultato come l’apporto di denaro dell’imprenditore sia stato assolutamente determinante per l’avvio della società stessa; infatti, è stato accertato come lo stesso abbia versato tra il 2015 ed il 2016, a titolo di “sovrapprezzo sottoscrizione quota parte capitale sociale”, denaro per oltre 300.000 euro.

Al fine di evitare il rischio di ulteriori infiltrazioni criminali nella start up derivante dal libero esercizio dell’attività imprenditoriale, la misura eseguita oggi ha, di fatto, sollevato dall’amministrazione i rappresentanti della società per un anno.

In pratica, l’azienda dovrà temporaneamente cedere la gestione all’amministratore giudiziario nominato dalla Autorità Giudiziaria la quale, al termine del periodo, valuterà la sussistenza dei presupposti per restituire o meno la gestione “bonificata” dai rischi riscontrati, ovvero procedere a conseguente sequestro ai fini della confisca.

Se non ti porto non parto

Randagio, un termine purtroppo molto di moda d’estate. Una parola che indica un animale senza dimora, padrone o branco; un animale solo, in buona sostanza.

Tradito, spesso, da quell’amico umano, per egoismo ignoranza e sensibilità limitata. Con un destino spesso segnato, questi amici dell’uomo sono a volte coinvolti in incidenti stradali anche gravi.

Amicizia appunto, una cosa seria che dovrebbe legare in modo indissolubile umani ed animali.

Un’amicizia che dal 1923 lega la Polizia ai suoi cani.

È di quell’anno infatti l’istituzione a Nettuno (Roma) del primo allevamento per cani poliziotto.

Un rapporto che non si è mai interrotto e che anzi è cresciuto nel tempo: oggi la selezione non avviene più nemmeno su esclusiva scelta della razza; anche alcuni “trovatelli” vestono la nostra uniforme. Basta avere il naso giusto.

L’amore fraterno che lega cane e conduttore ha anche un nome; tecnico quanto si vuole, ma emblematico: unità cinofila.

In queste due parole è racchiuso il legame che si crea tra agente e cane: un’unità nel nome dell’amore per questi splendidi animali.

È per questo che abbiamo pensato quest’anno di promuovere una campagna contro l’abbandono degli animali d’affezione. È una questione di sicurezza stradale ma soprattutto di amicizia.

Non abbandonate i vostri amici.

Campionati del mondo sport acquatici: Fiamme Oro vincenti

Le Fiamme Oro si confermano, per l’ennesima volta, il Gruppo Sportivo più vincente. Terminati i Campionati del mondo di sport acquatici in Corea del Sud, l’Italia, tra le 149 nazioni partecipanti, porta a casa 15 medaglie (4 Ori, 6 Argenti e 5 Bronzi) nelle discipline nuoto, nuoto gran fondo, sincronizzato e pallanuoto maschile.           

E, tra i 91 atleti della nazionale azzurra, i nostri poliziotti hanno conquistato ben sette medaglie (1 Oro, 4 Argenti e 2 Bronzi) nelle discipline nuoto, nuoto grand fondo e sincronizzato.

Tra i medagliati della Polizia di Stato, abbiamo l’inossidabile Gregorio Paltrinieri con l’Oro nella specialità 800 metri stile libero, l’Argento nel nuoto gran fondo, specialità staffetta 4X1.250 metri stile libero insieme a Giulia Gabrielleschi e Domenico Acerenza e un Bronzo nella specialità 1.500 metri stile libero.

Il duo Manila Flamini e Giorgio Minisini è vincitore di due Argenti nel nuoto sincronizzato, specialità duo mixed libero e duo mixed tecnico.

Il quarto Argento è stato conquistato sempre nel nuoto sincronizzato dalla squadra composta da Francesca Deidda, Alessia Pezone, Domiziana Cavanna, Enrica Piccoli e Francesca Zunino.

L’altra medaglia di Bronzo è arrivata, invece, con Alessio Occhipinti nella 25 chilometri.

I Campionati del Mondo hanno regalato anche la qualificazione ai prossimi Giochi Olimpici 2020 di Tokyo, nella gara del nuoto gran fondo, distanza 10 chilometri a Gregorio Paltrinieri e a Mario Sanzullo.

Violenze e minacce in casa di riposo a Ragusa, fermate 3 donne

Senza alcun motivo deridevano, insultavano e maltrattavano gli anziani ricoverati nella casa di riposo dove lavoravano come assistenti sanitarie. Per questo i poliziotti della Squadra mobile di Ragusa hanno fermato tre donne. Due delle indagate sono state sottoposte agli arresti domiciliari mentre per la terza è stato disposto l’obbligo di presentazione in questura.

L’indagine ha preso il via dalla segnalazione di alcuni comportamenti non corrispondenti all’obbligo di assistenza a favore di anziani all’interno di una casa di riposo. La Squadra mobile ha installato più telecamere e microspie nella struttura per registrare le violenze fisiche e psicologiche ai danni degli anziani. Gli ospiti chiedevano aiuto per ore prima di ricevere assistenza. Quotidianamente venivano apostrofati in ogni modo e con pesanti insulti, schiaffi, spinte, umiliazioni, addirittura una delle indagate si sdraiava sopra un’ospite della struttura per non farla alzare.

Una donna malata di Alzheimer voleva andare in bagno e per tutta risposta l’indomani mattina è stata insultata per aver disturbato il sonno di chi doveva assisterla e due delle indagate, commentando tra loro la notte appena trascorsa, auguravano la sua morte perché dava fastidio.

Donatella Fioroni

Traffico di droga alla Zisa: 16 arresti a Palermo

Sono 16 gli arresti a Palermo, nel quartiere della Zisa, compiuti stamattina dai poliziotti della Squadra mobile al termine dell’indagine denominata “H24 evolution”. Sono tutti responsabili, a vario titolo, di traffico di sostanze stupefacenti.

Dall’indagine, iniziata nel marzo 2017, gli investigatori hanno scoperto che nel quartiere della Zisa esistevano due distinte associazioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno fatto circolare lungo le strade di Palermo fiumi di cocaina.

Bastava una semplice chiamata ai cellulari, attivi 24 ore su 24 (da qui H24 nel nome dell’operazione), e la droga veniva direttamente consegnata a domicilio in zone diverse del centro cittadino. Ma c’era anche il servizio take away e così chi ordinava la dose, sempre per telefono, doveva successivamente ritirarla davanti al pusher.

Tra i promotori dell’organizzazione di spacciatori anche il congiunto di un noto pregiudicato mafioso del mandamento della “Noce”. L’associazione controllava rigidamente l’attività di spaccio dei propri pusher, impossibilitati a qualsiasi forma di autonomia, a seguito anche di elargizione di somme di denaro.

Ricostruiti dai poliziotti anche diversi episodi di conflitto tra pusher interessati ad aumentare il bacino di clienti per garantirsi entrate costanti di diverse diverse centinaia di euro al giorno che aumentavano esponenzialmente nel fine settimana.

Donatella Fioroni