La Polizia di Stato accompagna la 106° edizione del Giro d’Italia

Parte domani da Fossacesia (Chieti) il 106° Giro d’Italia e come ogni anno, la Polizia stradale, accompagna i ciclisti per tutti i 3.489 chilometri della competizione che attraverserà 17 regioni e 41 province, con un breve sconfinamento in Svizzera, e terminerà a Roma il prossimo 28 maggio.

Quest’anno saranno 30 motociclisti e 16 operatori in auto della Polizia stradale a scortare il Giro dei professionisti per le 21 tappe che attraverseranno il nostro Paese.

Altri 18 operatori, di cui 10 motociclisti e 8 operatori in auto seguiranno gli atleti impegnati nelle 20 tappe del Giro E-bike.

La Polizia di Stato accompagna la 106° edizione del Giro d'ItaliaAltre 16 unità si alterneranno in campo per curare i rapporti con le Autorità di tutte le province che saranno attraversate dalle due competizioni, nonché con i mass media.

Dopo l’emergenza epidemiologica, il progetto “Biciscuola” è tornato ad essere “in presenza”. I poliziotti della Stradale, accompagnati da referenti di RCS, incontreranno quindi nelle tappe di arrivo e di partenza, le classi vincitrici delle scuole primarie che hanno partecipato al concorso, per condividere un momento di festa e, al tempo stesso, di formazione.

Costante delle tappe di partenza sarà il Pullman azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale con cui i poliziotti della Stradale promuovono tra le giovani generazioni, la cultura della guida responsabile e consapevole.

La Polizia di Stato accompagna la 106° edizione del Giro d'ItaliaDurante il Giro saranno premiati gli operatori della Specialità nell’ambito della 12° edizione degli “Eroi della Sicurezza”, il riconoscimento di Autostrade per l’Italia Spa, dedicato a coloro che si sono distinti per dedizione e professionalità nelle attività di soccorso e nei compiti istituzionali.

I poliziotti saranno premiati nelle tappe di Vasto (Chieti dell’8 maggio, Napoli dell’11 maggio, Capua (Caserta) del 12 maggio, Terni del 13 maggio, Savignano sul Rubicone (Forlì Cesena) del 14 maggio, Seregno (Monza Brianza) del 21 maggio, Tarvisio (Udine) del 27 maggio.      

Frosinone: fermata famiglia di usurai

Usura, estorsioni e minacce sono le accuse rivolte a quattro persone dello stesso nucleo familiare, due fratelli e due sorelle, nei confronti dei quali i poliziotti della Squadra mobile di Frosinone hanno eseguito stamattina un’ordinanza di custodia cautelare al termine di un’indagine partita dalla denuncia di un medico della provincia.
I due uomini sono finiti in carcere mentre alle due donne è stato notificato il divieto di dimora.

Circa sette anni fa la vittima, in un momento di difficoltà economica, si era rivolta ad un “amico” di un suo conoscente per ottenere un prestito di 5mila euro che avrebbe dovuto restituire dopo 30 giorni, gravato da 2.500 euro di interessi. Il malcapitato però non era riuscito a ripagare l’intero debito nei termini fissati, e da quel momento per lui erano iniziati i guai.

L’uomo era stato costretto a versare settimanalmente al suo aguzzino una somma di denaro che variava da poche centinaia di euro a somme più cospicue, dietro minacce e vessazioni. Lo stato di soggezione e la paura erano tali che il medico era stato anche costretto, dietro minaccia, a noleggiare e simulare il furto di un’auto di grossa cilindrata che, in realtà, aveva consegnato all’usuraio per compensare il suo debito.

Il malvivente, nonostante l’arresto avvenuto nel 2020 nell’ambito dell’operazione “Requiem” della questura di Frosinone, per recuperare il denaro faceva intervenire il fratello e le due sorelle.  Le minacce, rivolte non solo alla vittima ma anche ai suoi due figli, ad ogni ritardo e ad ogni mancato pagamento diventavano sempre più gravi e pesanti. Il medico, temendo per la sua incolumità ma soprattutto per quella dei suoi due figli, non era più riuscito a sottrarsi alle richieste dei suoi aguzzini fino a che, in preda all’esasperazione e al terrore, non si è rivolto alla Polizia.

Dalle indagini è stato possibile accertare che la vittima aveva certamente versato una somma superiore ai 70mila euro, ma non si esclude che il denaro indebitamente ottenuto dagli usurai sia molto di più.

Disabilità: convegno Oscad “Le vittime dell’odio”

Palco del teatro Fusco di Taranto durante il convegno Oscad "Le vittime dell'odio"Si è svolta questa mattina a Taranto, presso il teatro Fusco, il convegno “Vittime di odio” promosso dall’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) del Dipartimento della Pubblica sicurezza per parlare della discriminazione contro le persone con disabilità. All’evento ha preso parte il vicecapo della Polizia e presidente Oscad, Vittorio Rizzi.

Un incontro con i rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e di numerose associazioni che tutelano le persone con disabilità, moderato da Maristella Massari, caporedattore de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, rivolto agli studenti di alcune scuole cittadine presenti in sala per parlare di cultura del rispetto e dell’inclusione.

Il prefetto Rizzi al teatro Fusco di Taranto durante il convegno Oscad "Le vittime dell'odio"Sul palco sono intervenuti il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, il Questore Massimo Gambino, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, Gaspare Giardelli, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci ed Elisabetta Mancini, dirigente superiore della Polizia di Stato in servizio presso la Direzione centrale della Polizia criminale.

Il prefetto Rizzi ha illustrato il lavoro dell’Oscad, soprattutto in chiave di prevenzione e di superamento di stereotipi e pregiudizi contro ogni forma di odio e discriminazione.

Vittorio Rizzi convegno sulla disabilità Oscad

L’Osservatorio, istituito presso il dipartimento della Pubblica Sicurezza-direzione centrale della Polizia Criminale, ha l’obiettivo di fornire un supporto alle persone vittime dei reati a sfondo discriminatorio, di agevolare la presentazione di denunce e di favorire l’emersione di quei reati.  

Per l’occasione, la questura di Taranto ha rinnovato un progetto già presentato in occasione della “Giornata internazionale delle persone con disabilità”: la Disability card per gli utenti diversamente abili perché possano usufruire di un percorso agevolato ed evitare, in alcune circostanze, attese che potrebbero creare loro disagio.

Testimoni di come lo sport diventa strumento di inclusione per le persone con disabilità, presenti anche l’atleta paralimpico delle Fiamme oro della Polizia di Stato, Vincenza Petrilli e l’atleta del Gruppo sportivo paralimpico Difesa, Piero Suma.

Simone e Laura, studenti del liceo Vittorino Da Feltre, hanno raccontato sul palco come la disabilità può essere superata con il rapporto umano e la condivisione di valori comuni di amicizia e generosità.

A sostegno della manifestazione sono intervenuti con un videomessaggio gli artisti Ron, Mietta e Diodato mentre Uccio De Santis, comico cabarettista, ha intrattenuto il pubblico con la sua simpatia. L’evento si è concluso con il video-saluto di Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, che ha lanciato un messaggio di speranza per tutti coloro che, attraverso la musica e lo sport, riescono a sognare e far sognare.

Novara: 2 arresti per spaccio di stupefacenti

Traffico stupefacenti novaraI poliziotti della Squadra mobile di Novara hanno arrestato 2 persone per traffico di sostanza stupefacente.

L’operazione di contrasto al traffico di droga è iniziata dal controllo di un autoarticolato nell’area dell’interporto novarese.

Gli investigatori, insospettiti dal nervosismo dei due occupanti, hanno effettuato più approfondito che ha condotto alla scoperta di alcuni involucri, occultati all’interno di un borsone tra i sedili anteriori.

Il sospetto dei poliziotti che si trattasse di cocaina è stato poi confermato dall’analisi svolta dalla Polizia scientifica.

Una volta confermata la natura e il peso della sostanza stupefacente, circa 6 chili, la droga è stata sequestrata dagli investigatori insieme a 3mila euro in contanti rinvenuti nel corso della perquisizione. Gli arrestati invece sono stati trasferiti in carcere.

Natale Giacomo Franzella

La Polizia di Stato ricorda Roberto Mancini

roberto mancini

Roberto Mancini, il poliziotto investigatore che ha dato la vita per combattere le ecomafie, muore il 30 aprile del 2014 dopo una grave e lunga malattia contratta durante i frequenti sopralluoghi nella cosiddetta “Terra dei fuochi”.

Il sostituto commissario fu tra i primi, insieme alla sua squadra, ad indagare sullo sversamento illegale di rifiuti speciali e tossici nei territori della Campania e sulle attività illegali della camorra collegate alle ecomafie.

Dal 1994, Roberto ben determinato incomincia a svolgere indagini sui clan camorristici nel territorio di Caserta, effettuando numerosi sopralluoghi, servizi di osservazione e pedinamento, nonché sequestri di diversi appezzamenti di terreno dove venivano seppelliti rifiuti tossici e radioattivi.

Rifiuti tossiciNonostante gli sforzi per dimostrare il disastro ambientale e l’inquinamento delle falde acquifere in Campania, il dossier prodotto da Roberto e dalla sua squadra non viene preso in considerazione, se non molti anni più tardi dando vita ad una elaborata inchiesta giudiziaria che lo condusse in tribunale a testimoniare e a collaborare tra il 1998 e il 2001 con la Commissione rifiuti della Camera.

Con questa motivazione nel 2015 ricette la medaglia d’Oro al valor civile alla memoria “Per l’essersi prodigato, nell’ambito della lotta alle ecomafie, con straordinario senso del dovere ed eccezionale professionalità nell’attività investigativa per l’individuazione, nel territorio campano, di siti inquinati da rifiuti tossici illecitamente smaltiti. L’abnegazione e l’incessante impegno profuso, per molti anni, nello svolgimento delle indagini gli causavano una grave patologia che ne determinava prematuramente la morte. Mirabile esempio di spirito di servizio e di elette virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio”.

scoprimento targa sala Roberto ManciniA Roberto, la cui figura è stata interpretata da Beppe Fiorello nella fiction di Rai1 “Io non mi arrendo”, è stata dedicata nel 2016 una sala del commissariato “San Lorenzo” della questura di Roma, dove domani mattina sarà deposta una corona in ricordo dell’impegno e del sacrificio del sostituto commissario.