Roma: fermato lo spaccio coordinato da padre e figli

La droga veniva consegnata ai clienti anche con un pony express che effettuava consegne a domicilio, oppure in luoghi sempre diversi e stabiliti solo al momento della richiesta telefonica.

L’attività del gruppo di pusher romani è stata interrotta dagli agenti del terzo distretto Fidene – Serpentara, che al termine dell’indagine condotta in collaborazione con la Squadra mobile e altri uffici della questura di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 persone, 11 delle quali sono finite in carcere e una ai domiciliari, mente gli ultimi due dovranno presentarsi giornalmente in un ufficio di polizia.

Gli indagati sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, di cui, durante l’attività investigativa, sono stati documentati più di ottanta episodi.

Nel corso dell’indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi arresti in flagranza di reato e sequestri di droga nei quartieri romani Tufello, La Rustica, Magliana e Borghesiana, ma anche nella provincia di Rieti e a Torino, dove sono stati fermati due corrieri che trasportavano un quintale di marijuana prelevata in Puglia. Sequestrati anche un chilo e mezzo di cocaina nonché 9 chili di hashish.

L’attività investigativa, svolta con i tradizionali pedinamenti e appostamenti, ma anche con moderni sistemi tecnici e informatici, ha preso impulso da un sequestro di cocaina effettuato a casa di un insospettabile, che si era prestato alla cosiddetta “retta”, cioè fungeva da deposito dello stupefacente.

L’indagine ha evidenziato l’attività di un gruppo di pusher, coordinati da un 62enne e dai suoi due figli di 23 e 26 anni, che, ciascuno con i propri complici, agivano per proprio conto anche se collegati tra loro.

Gli spacciatori erano in grado di rifornire i tossicodipendenti del Tufello di hashish, marijuana e cocaina.

L’attività ha anche evidenziato la figura di un 52enne, indiziato di svolgere il ruolo di grossista della cocaina, che riforniva diverse piazze di spaccio romane.

Le attività esecutive dell’ordinanza sono state realizzate anche con la collaborazione dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Roma, del Reparto prevenzione crimine Lazio e del sesto distretto Casilino.  

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