Azione comune in Europa contro le infiltrazioni mafiose nelle aziende

colletti bianchiNell’ambito di una azione operativa (Operational action) della piattaforma Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats), coordinata dal Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione centrale della polizia criminale, i ricercatori del centro interuniversitario Transcrime collaboreranno con le Forze di polizia di diversi paesi per mappare e investigare l’infiltrazione delle mafie italiane nelle aziende europee.

Ciò è dovuto al fatto che la presenza della criminalità organizzata di tipo mafioso al di fuori dei confini italiani è ormai un fatto acclarato, e questa pervasività è legata alla ricerca di nuove forme di profitto, alla capacità di infiltrazione nelle economie legali e alla crescente transnazionalità dei traffici illeciti in cui le mafie italiane sono coinvolte. Tale scenario determina la necessità da parte delle Forze di polizia di favorire la cooperazione e lo scambio di informazioni tra paesi diversi e di trovare metodi e strumenti analitici per meglio comprendere, investigare, prevenire e contrastare l’espansione di questi gruppi criminali.

Allo scopo di rendere ancora più efficace l’azione di prevenzione e contrasto al crimine organizzato transnazionale, il Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione centrale della polizia criminale (Dcpc) del ministero dell’Interno, che coordina la complessiva partecipazione nazionale nell’ambito della piattaforma Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats) promossa dall’Unione europea, ha assunto un ruolo particolarmente significativo nel contrasto delle reti criminali ad alto rischio (High-risk criminal networks), individuato tra le priorità del quadriennio 2022-2025.

In tale contesto, il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, in collaborazione con il centro di ricerca interuniversitario Transcrime sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha avviato una iniziativa tesa ad esaminare i profili di rischio di alcune imprese attive in diversi Paesi europei in settori particolarmente esposti ad attività criminali e riconducibili a cittadini italiani.

Lo scopo di questa attività è duplice: da un lato tracciare una mappa delle possibili attività di infiltrazione delle mafie nelle economie legali in Europa e dall’altro guidare, con la collaborazione di agenzie europee come Europol e Eurojust, una serie di attività investigative mirate da parte delle Forze di polizia nazionali dei paesi che partecipano alla progettualità (Albania, Belgio, Francia, Germania, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera ed Ucraina).

Transcrime collaborerà a questa Operational action fornendo un supporto analitico per la profilazione delle aziende a rischio. Questa attività si avvarrà delle conoscenze sugli schemi di infiltrazione in impresa, degli indicatori di rischio e degli strumenti di analisi della struttura proprietaria delle imprese che sono stati sviluppati in numerosi progetti di ricerca pubblici e privati, dai ricercatori di Transcrime e del suo spin-off Crime&tech.

Firenze: frode informatica milionaria scoperta dalla Polizia postale, 35 denunciati

A conclusione dell’operazione denominata “Front Name”, la Polizia di Stato ha denunciato 35 persone per aver sottratto un importo milionario ad una nota Banca italiana. Le indagini sono state eseguite dalla Polizia postale per la Toscana, coordinata dal gruppo reati informatici della procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.

Gli indagati, residenti in diverse province del territorio italiano, hanno sottratto circa un milione di euro utilizzando sofisticate ed insidiose metodologie di attacco cyber, abili e convincenti tecniche di vishing, una forma di truffa che ha lo scopo di carpire, con l’inganno, informazioni private. Sia la banca che i suoi correntisti erano sotto attacco di smishing, un altra truffa che utilizza i telefoni cellulari per carpire dati home banking, codice fiscale e carta di credito tramite gli SMS.

L’intervento immediato della polizia Postale di Firenze ha consentito in poche ore di bloccare e recuperare la somma di 400mila euro ormai destinata ai frodatori.

L’ulteriore analisi delle movimentazioni ha poi permesso di individuare i titolari dei conti correnti consentendo le 35 perquisizioni realizzate con il personale dei centri operativi sicurezza Cibernetica “Campania”, “Lazio”, “Marche” e “Trentino-Alto Adige”. Perquisizioni che hanno permesso di trovare gravi indizi di colpevolezza a carico dei truffatori, come carte postepay e revolut riferite all’indagine, documentazione bancaria relativa all’attivazione dei conti correnti beneficiari delle transazioni fraudolente e, in alcuni casi, le chat tra i complici in cui stabilivano percentuali e accordi operativi.

Ricordiamo sempre che le banche e gli Istituti di credito in generale, non effettuano operazioni bancarie tramite il telefono, ed anche in caso di attività non regolari su conti correnti o titoli di pagamento invitano il cliente a recarsi presso la propria filiale di fiducia;

le notifiche di possibili compromissioni vanno sempre verificate contattando il personale di fiducia della propria banca o il servizio clienti, verificando l’effettiva attendibilità delle attività richieste;

non riferire ai fantomatici operatori che contattano i clienti, i codici di accesso al conto, tantomeno le password, codici OTP, matrici e token.

E’ importante sapere che nessun operatore può operare da remoto sul conto corrente del cliente ma inviterà lo stesso a recarsi in banca per procedere con l’operazione.