Parte da Savona la campagna “…Questo non è Amore” 2022

Anche quest’anno la Polizia di Stato rinnova il suo impegno per l’eliminazione della violenza contro le donne con la campagna permanente “…Questo non è Amore” per contrastare il fenomeno e prevenire i femminicidi.

Il Progetto promosso e organizzato dalla Direzione centrale anticrimine, quest’anno, è iniziato, a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, con un convegno presso il Teatro Moretti di Pietra Ligure (Savona), sul tema “L’ammonimento del Questore e il recupero del maltrattante nella lotta al femminicidio. Una sfida che bisogna vincere sul campo”. Ha preso parte al convegno il direttore centrale anticrimine Francesco Messina, che ha presentato la brochure “…Questo non è Amore” 2022.

sliderL’obiettivo del progetto,  attraverso iniziative sul territorio con incontri e consigli utili, è raggiungere le vittime e le potenziali vittime di violenza portando alla luce  le vulnerabilità e i fattori di rischio. Contribuisce alla diffusione delle informazioni anche l’hashtag #aiutiamoledonneadifendersi, più volte espresso dal prefetto Messina.

Da queste basi domani, prende il via da Savona la prima edizione di “We run for women – Corriamo con la Polizia di Stato per fermare i femminicidi”, organizzata dalla questura di Savona. Una corsa di 10 chilometri competitiva e non competitiva e una camminata di 3 chilometri, con percorsi che attraverseranno i comuni di Pietra Ligure e Borgio Verezzi, fino a raggiungere un “Village” dedicato alla lotta contro la violenza di genere, nel quale si potranno ricevere informazioni sulle attività della Polizia di Stato contro la violenza di genere, condividendo idee e progetti.

VillageL’idea di una gara podistica nasce con l’intenzione di unire i contenuti divulgativi riguardanti il grave fenomeno della violenza di genere, con i messaggi di legalità e rispetto legati allo sport, amplificando così il concetto di “rete” per coinvolgere il maggior numero di istituzioni, associazioni e singoli cittadini. Anche per questo diversi atleti del Gruppo sportivo Fiamme oro della Polizia di Stato parteciperanno all’iniziativa.

Il capo della Polizia Lamberto Giannini, in un videomessaggio, ha sottolineato che “Le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono quotidianamente impegnati a mettere in campo ogni risorsa necessaria per combattere la violenza contro le donne, analizzando il fenomeno sotto tutti i punti di vista, cercando di individuarne le cause per poter intervenire in tempo, prima che sia troppo tardi”.

Molto è stato fatto, in questi anni, per arginare il fenomeno della violenza contro le donne, e ciò grazie agli strumenti normativi di cui la Polizia di Stato è in possesso e anche sulla base di un’esperienza trentennale maturata in questa materia. 

videomessaggio CapoContro il femminicidio sono state perfezionate le procedure sia del “pronto intervento” che quelle investigative ma, soprattutto, si è agito sul piano della “prevenzione” con lo strumento dell’ammonimento del questore. I dati dimostrano che l’ammonimento risulta essere estremamente efficace perché evita che i comportamenti violenti si ripetano, bloccando, di fatto, il “ciclo della violenza” ed evitando, così, che esso possa sfociare nell’omicidio.

Dal 2020 fino ad oggi gli ammonimenti per violenza domestica o atti persecutori sono stati oltre 7.500 e solo in un caso l’ammonito si è reso autore di quello che può essere definito “femminicidio”.

Dai dati raccolti dalle divisioni anticrimine delle questure, che ricostruiscono ogni singolo evento analizzando il movente dell’omicidio, emerge che, confrontando il periodo gennaio-novembre 2022 con lo stesso periodo del 2021, il numero di femminicidi è diminuito del 26,1 per cento, meno di un quarto rispetto all’anno precedente, mentre gli ammonimenti sono aumentati della metà. Inoltre, si evidenzia che le vittime di femminicidio, cioè donne uccise in quanto donne, sono state il 34 per cento di tutte quelle uccise nel periodo di riferimento.   

Un brillante risultato, conseguito grazie ai protocolli innovativi perseguiti negli ultimi tre anni dalla Polizia di Stato e grazie alla massima attenzione riservata quotidianamente alla prevenzione dei femminicidi perché, secondo il prefetto Francesco Messina “l’obiettivo finale non è solo il contenimento del fenomeno ma la sua eradicazione”.

Grazie al Protocollo Zeus, ormai operativo in 54 questure, l’azione di prevenzione della Polizia di Stato prosegue anche dopo la notifica dell’ammonimento, poiché al destinatario del provvedimento è offerta la possibilità di intraprendere un percorso di “recupero”, finalizzato a far maturare nell’interessato la consapevolezza del proprio comportamento, usufruendo delle capacità specifiche di professionisti impiegati nei centri dedicati agli autori di comportamenti violenti o persecutori.

Da domenica la campagna “Questo non è Amore” si sposterà poi in tutte le altre questure italiane, che daranno vita a diverse iniziative nelle piazze e nei luoghi più frequentati, nell’ottica di sensibilizzare l’opinione pubblica su una maggiore consapevolezza nella prevenzione della violenza sulle donne.

La Polizia di Stato sarà tra la gente con i camper e gli stand informativi; inoltre, i poliziotti e le poliziotte entreranno nelle scuole e nelle università per incontrare gli studenti e parteciperanno a convegni per far emergere storie con risvolti non solo giuridici, ma anche culturali e sociali.

Sicurezza: conferenza sulla collaborazione con i Paesi dei Balcani Occidentali

conferenzaPiù di 70 speaker, provenienti da 40 Paesi ed oltre cento esperti di settore hanno preso parte a Roma, il 17 e 18 novembre, nella Scuola Superiore di Polizia, alla 7^Annual Regional (Jumbo) Security Coordination Conference, nell’ambito della collaborazione bilaterale con i Paesi dei Balcani Occidentali.

La conferenza, co-organizzata dal Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio di coordinamento e pianificazione delle forze di polizia del ministero dell’Interno unitamente al Regional cooperation council e dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha visto la partecipazione di numerose autorità nazionali e dei Paesi balcanici nonché di rappresentanti delle maggiori organizzazioni internazionali.

Il convegno si è sviluppato attorno ai temi della sicurezza che maggiormente hanno interessato e continuano, a tutt’oggi, ad interessare la Regione balcanica e l’UE.

La sessione di apertura, inaugurata dal vice direttore generale della pubblica sicurezza preposto all’attività di Coordinamento e Pianificazione, Stefano Gambacurta, insieme al segretario generale del Regional cooperation council, Majlinda Bregu e al direttore generale per l’Europa e la politica commerciale internazionale, Vincenzo Celeste, ha costituito un momento fondamentale di riflessione per la definizione di processi securitari che guardano al perseguimento della stabilità e della legalità con i Paesi balcanici.

conferenzaL’agenda, articolata su cinque Panel tecnici, tutti presieduti dal direttore del Servizio relazioni internazionali, Eufemia Esposito e dal direttore dell’ufficio politico del Regional cooperation council, Amer Kapetanovic, unitamente ai moderatori, esperti di settore, ha spaziato dalla gestione degli eventi critici, alla radicalizzazione, all’estremismo violento e al terrorismo, nonché dalla criminalità organizzata transnazionale, all’immigrazione irregolare e al cybercrime.

Per ognuno di questi temi sono stati analizzati i contesti e le cause di sviluppo che hanno portato i gruppi di lavoro a individuare le migliori strategie di contrasto caratterizzate soprattutto dalla cooperazione tra stati e dallo sviluppo di programmi integrati tra le diverse Istituzioni per rafforzare la condivisione di esperienze e buone prassi e la realizzazione di banche dati interconnesse che possano accelerare gli scambi info-investigativi e favorire lo svolgimento di attività operative congiunte.

Sicurezza stradale: una giornata in memoria delle vittime della strada

vittime della stradaCome ogni anno, la terza domenica di novembre ricorre la “Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada”, un momento di ricordo che viene dedicato alle vittime di incidenti stradali e ai loro familiari, ma anche un momento di riflessione sull’importanza di adottare su strada comportamenti corretti e consapevoli da parte di ognuno, sia esso automobilista, motociclista o pedone.

Tra le maggiori cause di incidenti stradali ci sono i comportamenti sbagliati dei conducenti e il mancato rispetto del codice della strada; è per questo che la Polizia di Stato, con le donne e gli uomini della Polizia stradale, organizza campagne di sensibilizzazione e informazione sui rischi derivanti da comportamenti errati alla guida. Queste iniziative sono messe in campo sotto il profilo comunicativo, informativo e con accordi con enti ed istituzioni, al fine di ridurre la mortalità sulle strade.

Guidare un veicolo dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe, oppure utilizzare il cellulare mentre si è alla guida o si attraversa la strada, è estremamente pericoloso per sé e per chi si incrocia sul proprio percorso.

Stradale telefoninoBasti pensare che il solo rispondere al cellulare, fa distogliere lo sguardo dalla strada per un tempo variabile di alcuni secondi che, se si è alla guida di un veicolo, possono diventare fatali. Ad una velocità di 50 chilometri orari, infatti, bastano solo due secondi per percorrere circa 30 metri e se in quei 2 secondi lo sguardo non è rivolto alla strada, è come se si guidasse completamente bendati.

L’attenzione della Polizia di Stato su questo tema è rivolta anche ai ragazzi, attraverso incontri nelle scuole con i poliziotti della Stradale, per avvicinare i giovani alla cultura della legalità, della prevenzione e per promuovere corretti stili di vita, per stimolare in loro, futuri conducenti, una maggiore responsabilità nei comportamenti alla guida, che rimane sempre la precauzione più efficace per prevenire gli incidenti stradali.

sicurezza stradaleIl nostro Paese, inoltre, aderisce all’iniziativa dell’Unione europea sulla sicurezza stradale con la prospettiva di arrivare, nel 2030, a ridurre del 50 per cento il numero sia delle vittime che dei feriti gravi, per poi raggiungere l’obiettivo di azzerare il numero delle vittime della strada entro il 2050.

Secondo i dati Istat, nel 2021, gli incidenti stradali sono stati 151.875, nei quali hanno perso la vita 2.875 persone, mentre i feriti sono stati 204.728. Dati incoraggianti se confrontati con quelli del 2001, anno in cui si erano verificati 263.100 incidenti che provocarono 7.096 vittime e 373.286 feriti. A fronte di volumi di traffico sempre maggiori, dunque, gli incidenti e soprattutto i morti, si sono quasi dimezzati (quasi il 58 per cento in meno di incidenti e il 40 per cento in meno di morti).

La Polizia di Stato è comunque sempre al fianco delle vittime e ai loro familiari, grazie ad operatori che, opportunamente formati per fronteggiare situazioni particolarmente dolorose, come possono essere gli incidenti stradali o ferroviari, aiutano chi è sopravvissuto all’incidente o i familiari della persona deceduta a riprendere il controllo della propria vita e ad elaborare il lutto. 

In questa giornata dedicata alle vittime di incidenti, infine, un ricordo particolare va anche agli appartenenti alle Forze di polizia che sono sulla strada tutti i giorni per compiere il proprio dovere e che spesso, purtroppo, pagano un tributo altissimo.