Cagliari: smascherati i truffatori del reddito di cittadinanza, 140 indagati

Truffa InpsSono stati denunciati a conclusione di un’indagine della Squadra mobile di Cagliari per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza: 140 persone sono accusate di aver ottenuto il sussidio utilizzando false dichiarazioni.

Gli indagati percepivano in media 600 euro al mese e secondo una stima approssimativa fatta finora dagli investigatori, l’importo complessivo della truffa è di oltre 4 milioni di euro.

Molti di loro avevano dichiarato di essere in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo o di avere la residenza in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi.

Gli approfondimenti investigativi fatti in collaborazione con la Direzione regionale dell’INPS, con alcuni Centri di assistenza fiscale e Poste Italiane, hanno consentito di smascherare i criminali per cui è stata disposta la restituzione delle somme percepite.

Sono al vaglio degli investigatori le posizioni di altre 478 persone che risultano beneficiari del reddito di cittadinanza.

Furti in casa di anziani, due arresti a Genova

Truffa anzianiSi presentavano a casa di persone anziane sole, anche invalide, dicendo di essere incaricati dalle società che gestiscono i servizi di gas e luce a Genova, per risolvere problemi relativi alla fornitura, che rischiava di essere sospesa. Chiaramente, con il loro intervento, tutti i problemi si sarebbero risolti sottoscrivendo un nuovo contratto con una diversa società.

In questo modo due truffatori, di 29 e 31 anni, carpivano la fiducia delle vittime prescelte, e riuscivano ad introdursi nelle loro abitazioni per razziare tutto ciò che trovavano.

I due criminali sono stati arrestati dagli agenti del commissariato Prè di Genova, al termine di un’indagine iniziata dopo numerose denunce. I due sono accusati di furti in abitazione, truffe aggravate, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito. A loro vengono contestati 13 colpi messi a segno con lo stesso modus operandi.

Mentre la vittima era distratta dalla descrizione dei benefici relativi al nuovo contratto, uno dei due si allontanava con la scusa di fare una telefonata o per andare in bagno; in realtà setacciava il resto della casa a caccia di denaro, oggetti d’oro, preziosi, orologi, assegni, bancomat e carte di credito.

Quando i malcapitati si accorgevano di quanto accaduto, era ormai troppo tardi.

Gli investigatori del commissariato Prè hanno mostrato alle vittime dei furti il loro archivio fotografico, nel quale sono stati riconosciuti i due ladri. A quel punto è scattata l’analisi dei tabulati telefonici che ha confermato la presenza dei due sui luoghi dei furti, proprio nei giorni e negli orari in cui questi si erano svolti.

Dall’indagine è inoltre emerso che una delle utenze telefoniche utilizzate nei finti contratti per la nuova fornitura, anche se intestata ad un’altra persona, era stata attivata tramite una email che appartiene a uno dei due arrestati.

Ulteriore elemento a carico dei due criminali è stato l’ostentazione, sulle loro pagine social, di banconote di grosso taglio, vestiti firmati e, in generale, di un elevato tenore di vita, non in linea con le loro possibilità. Si stima, inoltre, che durante i furti i due ladri abbiano sottratto più di 20mila euro in contanti.

Intitolate ad Assisi due piazze ad agenti caduti

Oggi, ad Assisi (Perugia) Il capo della Polizia Lamberto Giannini ha partecipato a due distinte cerimonie in cui sono state intitolate due piazze; una presso la frazione di Santa Maria degli Angeli, dedicata a Luca Benincasa, assistente di Polizia ucciso durante il servizio il 22 marzo 2002 da una banda di rapinatori in fuga mentre si trovava sul raccordo Perugia-Bettolle; l’altra in frazione Palazzo, dedicata agli agenti delle scorte dei magistrati Falcone e Borsellino: Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.

Capo AssisiLa giornata commemorativa è cominciata nella sede  del comune di Assisi, qui erano presenti il capo della Polizia, il prefetto di Perugia Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, alcuni parenti delle vittime delle stragi di via D’Amelio e di Capaci, i parenti dell’assistente della Polizia di Stato, Luca Benincasa e le autorità civili, militari e religiose.

Il sindaco ha consegnato al prefetto Giannini un fermacarte d’argento con lo stemma araldico della città serafica e lo ha invitato ad apporre la propria firma nel libro d’onore della città.

Le autorità hanno poi preso posto nella sala della Conciliazione del comune dove è stato proiettato un toccante video in ricordo dei caduti della Polizia di Stato.

Si sono poi alternati gli interventi del Sindaco della città, del questore di Perugia, di Tommaso Catalano (fratello di Agostino) e di Brizio Montinaro (fratello di Antonio), in rappresentanza dei familiari dei caduti nelle stragi di mafia e del prefetto di Perugia.

Sala della Conciliazione al comune di AssisiA chiusura dell’evento il Capo della Polizia nel suo intervento ha detto: “Sono colpito ed emozionato dalle parole di chi ha sentito sulla propria carne queste tragedie. Le mie parole sono di gratitudine, verso chi ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere ed alla città di Assisi che è ospite di questa importante commemorazione. I nostri caduti – ha continuato il prefetto Giannini- camminano sempre al nostro fianco, nei momenti di difficoltà come questo, a causa della guerra, della pandemia, ma anche quando siamo chiamati a prendere decisioni difficili o ad affrontare servizi particolarmente impegnativi, sono la nostra stella polare e il loro esempio ci aiuta ad operare con coraggio e a prendere le decisioni giuste. Momenti come questi – ha concluso di direttore generale della Pubblica Sicurezza -servono a mantenere viva la fiamma del ricordo, fiamma che non deve mai cessare di ardere.”

Dopo la cerimonia in Comune, le celebrazioni sono proseguite nelle frazioni di Santa Maria degli Angeli e di Palazzo con l’intitolazione delle due piazze agli agenti assassinati.

Giro d’Italia: in sicurezza con la Polizia stradale

Polstrada per la sicurezza del GiroIniziano domani, da Avola (Siracusa), le tappe del 105° Giro d’Italia sulla nostra penisola. Come ogni anno, la Polizia stradale accompagnerà i ciclisti per tutti i 3.034 chilometri della competizione attraversando 15 regioni e 38 province, con un breve sconfinamento in Slovenia, per giungere il 29 maggio a Verona.

A scortare la gara ciclistica, nelle sue 18 tappe, saranno 40 motociclisti e 20 poliziotti in auto, mentre altri 17 si occuperanno della gestione dei rapporti con le autorità di tutte le province interessate dalla competizione e la stampa.

Il Giro sarà seguito anche dal Pullman Azzurro per promuovere “Biciscuola”, l’iniziativa in collaborazione con RCS rivolta agli studenti delle scuole elementari, finalizzata a far conoscere ai giovani il mondo e i valori del Giro d’Italia ed avvicinarli all’uso della bicicletta e della mobilità sostenibile.

I poliziotti, inoltre, incontreranno le classi delle scuole primarie vincitrici del concorso legato all’iniziativa, per condividere un momento di festa e, al tempo stesso, di formazione.

foto dall'alto della Polizia StradaleDurante le gare, sette tappe avranno dei “vincitori” speciali: i poliziotti della Polizia stradale che si sono distinti per dedizione e professionalità nelle attività di soccorso e nei compiti istituzionali. Saranno premiati da Autostrade per l’Italia S.p.A, nell’ambito della 11^ edizione degli “Eroi della Sicurezza”.

I riconoscimenti saranno consegnati nelle tappe di Napoli del 14 maggio, Isernia del 15 maggio, Pescara del 17 maggio, S. Arcangelo di Romagna (Rimini) del 18 maggio, Parma del 19 maggio, Belluno del 28 maggio.

Dipartimento della pubblica sicurezza e Rai insieme contro i reati d’odio

Dipartimento della pubblica sicurezza e Rai lanciano lo spot “Vittime di odio” in occasione di Eurovision song contest.

L’obiettivo è quello di promuovere i valori di tolleranza e rispetto del prossimo affinchè ogni diversità diventi unicità e ricchezza da condividere.
A Torino, dal 10 al 14 maggio, presso lo stand Oscad ed il truck della Polizia di Stato “Una vita da social”, all’interno di Euro Village al Parco del Valentino, incontreremo i giovani e gli artisti che partecipano all’evento ed insieme a loro saranno realizzati dei video messaggi per accendere un faro sulle varie forme di discriminazione che, ancora oggi, molte persone subiscono.

Si parlerà di comportamenti discriminatori basati sulla razza, sul genere sessuale e sulla disabilità, che spesso sfociano in aggressioni anche sulla Rete generando odio online.
Sui nostri canali social, su quelli di Rai per il Sociale e Eurovision Rai, potrete ascoltare le testimonianze attraverso le quali saranno lanciati i messaggi per favorire una cultura che superi le differenze e favorisca la comprensione dell’unicità di ogni essere umano.