Il Numero unico di emergenza 1 1 2 diventa accessibile anche alle persone sorde

112 sordiIl Numero unico europeo di emergenza 1 1 2 (NUE 112) è diventato accessibile anche alle persone sorde grazie alla collaborazione definita e coordinata dal ministero dell’Interno con l’Ente nazionale sordi (Ens) di concerto con il ministero dello Sviluppo economico e il supporto tecnico e operativo della regione Piemonte.

Il nuovo portale della comunicazione in emergenza per le persone sorde “Sistema 112 Sordi” è stato presentato questa mattina, prima dell’inizio dei lavori del XXVI Congresso nazionale delll’Ens.

Il nuovo sistema è frutto di un protocollo d’intesa siglato il 23 luglio scorso tra il ministero dell’Interno, rappresentato dal vice direttore generale della pubblica sicurezza preposto all’Attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia Maria Teresa Sempreviva, in qualità di presidente della Commissione consultiva preposta all’attuazione del Nue 1 1 2, e l’Ente nazionale sordi, rappresentato dal presidente Giuseppe Petrucci.

L’accordo era mirato proprio a consentire l’accesso dei cittadini sordi al Numero unico di emergenza 1 1 2 in modo equivalente a quello degli altri utenti finali.

Il servizio permette agli operatori del 1 1 2 e dei numeri di emergenza italiani di sapere che la persona che sta chiedendo aiuto è sorda.

Il sistema telefonicamente attivabile con una chiamata al numero 800 800 112 consente al cittadino sordo di allertare la Centrale unica di risposta (Cur) ed interagire direttamente con gli operatori del Cur piemontesi (non serve nessun colloquio con l’operatore 1 1 2), che assicurano il servizio in ambito nazionale, attraverso l’avvio di una chat testuale alla quale si accede tramite un Sms inviato dalla centrale di risposta all’atto della ricezione della chiamata.

Sia la registrazione che il servizio sono completamente gratuiti.

Al fine di facilitare le operazioni di soccorso, è stato reso disponibile un portale annesso al Servizio 112Sordi, dove i cittadini disabili hanno la possibilità di preregistrare i propri dati.

Il sistema è stato testato dall’Ens grazie alla collaborazione di 21 persone sorde, una per ogni regione italiana.