Lodi: arrestati sei ventenni responsabili di rapine a giovani viaggiatori

rapine su mezzi pubbliciArrestati in provincia di Lodi sei giovani responsabili di 17 rapine, furti ed estorsioni, commessi tra giugno e dicembre dello scorso anno.

L’indagine è stata condotta dalla Squadra mobile di Lodi e dalla Compagnia dei Carabinieri di San Donato Milanese.

Gli indagati, tre italiani e tre stranieri di età compresa tra i 20 ed i 26 anni, sceglievano come vittime delle loro azioni criminali giovani viaggiatori a bordo di mezzi di trasporto o nei pressi di stazioni ferroviarie nel lodigiano e nella zona sud di Milano.

Le indagini hanno consentito, mediante la raccolta di immagini delle telecamere di videosorveglianza ed i conseguenti riconoscimenti, di ricostruire una serie di episodi nei quali gli arrestati dopo aver avvicinato le vittime, che si trovavano spesso isolate a bordo dei mezzi di trasporto, forti della superiorità numerica e delle minacce, si facevano consegnare denaro, gioielli e telefoni cellulari.

Per evitare poi che i malcapitati avvisassero le forze dell’ordine, spesso le seguivano per un breve tratto di strada, o rimanevano a bordo del mezzo fino alla fermata successiva, continuando a minacciarle e arrivando in alcuni casi a provocare lesioni, anche gravi.

Milano: coltellata durante la rapina, arrestato dalla Mobile

Si nascondeva in casa di un suo amico, come lui con un discreto curriculum criminale alle spalle, ma i poliziotti della Squadra mobile di Milano lo hanno scovato e arrestato, nonostante si fosse rintanato sotto il letto per non farsi trovare.

Si tratta di un 47enne accusato di tentata rapina aggravata e lesioni gravi e aggravate ai danni della commessa di un negozio del centro di Milano.

Lo scorso 11 febbraio era entrato in un esercizio commerciale di piazza Cordusio e, armato di coltello, aveva minacciato la commessa per farsi consegnare il denaro in cassa.

Ma la 28enne reagì opponendosi alla rapina; nacque una colluttazione nella quale il criminale sferrò alla ragazza una coltellata all’altezza dell’ascella, che le procurò una profonda ferita con una prognosi di 21 giorni. Anche l’aggressore rimase ferito ad una mano, e, fuggendo, lasciò diverse tracce di sangue sparse nel negozio.

L’indagine si è sviluppata su tre fronti.

Le tracce ematiche sono state acquisite ed analizzate dal Reparto di genetica della Polizia scientifica, che ha ricavato un profilo genetico del rapinatore.

Gli investigatori della Mobile milanese hanno esaminato le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza del negozio rapinato e di tutta la zona del centro.

In collaborazione con l’Ufficio statistiche ed analisi criminale della Divisione anticrimine della questura di Milano, sono stati analizzati i profili criminali compatibili, e uno dei più corrispondenti, sia per curriculum criminale che per descrizione fisica, è stato proprio quello dell’indagato.

L’ultima fase dell’operazione è stata portata a termine dai Falchi della questura, che hanno rintracciato l’uomo nell’appartamento dove poi è stato arrestato.

La conferma che il responsabile della rapina fosse proprio lui è arrivata dalla vistosa fasciatura che aveva alla mano destra, riconducibile alla ferita riportata durante la colluttazione con la commessa.

Inoltre i poliziotti hanno trovato alcuni indumenti indossati il giorno della rapina e, infine, gli specialisti della Polizia scientifica hanno accertato che il sangue rinvenuto sul luogo del delitto appartiene proprio all’indagato.

Sergio Foffo

Bari: rubano alcolici per 150mila euro, 4 arresti

Dopo essersi finti clienti di un’enoteca di Bari, lo scorso 26 giugno, avevano rubato 3.380 bottiglie di vini e champagne per un valore di 150mila euro. A distanza di otto mesi gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato quattro autori, tutti pregiudicati.

Uno è finito in carcere, gli altri ai domiciliari e sono accusati di furto aggravato in concorso.

Stando a quanto ricostruito attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza e il tracciamento dei veicoli utilizzati dagli indagati, i quattro arrestati due ore prima del furto si trovavano all’interno dell’enoteca, fingendosi clienti.

Uno di essi si era diretto nel deposito, per vedere la disposizione della merce, selezionando quella da trafugare e manomettendo la porta d’ingresso. Poi, con una bomboletta spray, aveva annerito una delle telecamere di videosorveglianza.

Nello stesso frangente, gli altri complici, anch’essi nel locale, distraevano le commesse tra gli scaffali dell’enoteca. Subito dopo, i quattro si sono allontanati indisturbati. Quella sera stessa, intorno alle 21, altri complici degli arrestati portarono a termine il furto: utilizzando due furgoni rubati poco prima, raggiunsero nuovamente il deposito e, una volta entrati attraverso la porta manomessa, portarono via 3.380 bottiglie tra vini pregiati e champagne.

Le indagini proseguono per individuare gli altri responsabili.