Rimini: maxi-sequestro di droga, 3 arresti

Droga RiminiParticolare l’involucro che conteneva la droga trasportata da tre cittadini albanesi arrestati la scorsa notte dagli uomini della squadra mobile di Rimini.
Sorpresi con 275 chili tra hashish e marijuana i tre erano a bordo di un furgone che aveva appena fatto il “pieno” nella zona industriale della città.

Per contraddistinguere il contenuto dei panetti, i trafficanti avevano apposto due immagini diverse: su un tipo l’immagine di Goku, un personaggio della serie di cartoni animati Dragon Ball e, sull’altra, una foto della serie televisiva francese Validè, dedicata al mondo dei rapper.

Rimini drogaL’operazione degli investigatori è il risultato di un’indagine accurata di monitoraggio che gli agenti della Sezione antidroga avevano intrapreso già da tempo.
L’attenta analisi degli spostamenti degli indagati, supportate anche dai pedinamenti e dalle intercettazioni telefoniche, hanno condotto gli agenti al sequestro e all’arresto dei tre indagati.

Siracusa: operazione contro l’immigrazione clandestina, 19 indagati

Operazione contro l’immigrazione clandestina eseguita dalle Squadre mobili di Siracusa, Bari, Imperia, Torino e Milano coordinate dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine. Nelle città di Bari, Milano, Torino e Ventimiglia (Imperia), i poliziotti hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo nei confronti di 19 persone responsabili di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’inchiesta ha permesso di individuare e fermare una banda di malviventi collegati con gruppi criminali presenti in Turchia e Grecia che, a loro volta, agevolavano i migranti nel percorso verso la Francia e il Nord Europa attraverso la rotta orientale che passa per l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iran, la Turchia, la Grecia e l’Italia.

L’indagine, sviluppata nel 2018, partendo da alcuni sbarchi avvenuti nella provincia di Siracusa, tutti con migranti provenienti dalla rotta del Mediterraneo Orientale, ha consentito di scoprire un gruppo criminale composto da curdo-iracheni, afgani e italiani che favoriva l’ingresso illegale di migranti in Italia e da qui in altri Paesi europei. In più occasioni sono anche riusciti a regolarizzare sul territorio nazionale numerosi cittadini stranieri privi dei requisiti di legge, falsificando contratti di lavoro e altra documentazione necessaria ad ottenere il permesso di soggiorno.

L’organizzazione aveva un’ampia disponibilità di denaro utile ad acquistare imbarcazioni, generalmente a vela, e a reclutare skipper in grado di arrivare sulla costa siracusana. Gli scafisti venivano pagati circa mille dollari per ogni traversata.

La rete criminale era strutturato come un vero e proprio network di cellule indipendenti tra di loro, operanti nelle città di Bari, Torino, Milano e Ventimiglia, ma tutte collegate ad una centrale fuori dal territorio italiano.

In particolare, il gruppo di Bari si occupava di fornire accoglienza ai migranti in abitazioni messe a disposizione da titolari di agenzie immobiliari, di procurare i documenti giustificativi per il rilascio dei permessi di soggiorno e per il rinnovo di quello già in possesso di altri stranieri già presenti sul territorio europeo. Dalla città pugliese, i migranti venivano fatti arrivare a Torino e Milano per essere successivamente indirizzati a Ventimiglia dove operava l’altro gruppo, più numeroso.

A Ventimiglia la cellula, composta da pakistani e afghani, si occupava di trasportare nottetempo gli extracomunitari in Francia mediante l’utilizzo di veicoli e, una volta raggiunta la destinazione finale, di segnalare la circostanza per ottenere il pagamento pattuito da parte delle famiglie dei migranti.

Il pagamento, circa seimila euro a persona per l’intero viaggio, veniva effettuato in diverse modalità come il versamento in punti di raccolta in Turchia o attraverso sistemi di money transfer.

Durante l’operazione gli agenti hanno sequestrato 17 telefoni cellulari, principale strumento utilizzato dagli indagati per le attività illecite, quattro computer portatili, documenti vari e circa 25 mila euro in contanti.