Un anno con voi

volanteLa fine dell’anno coincide sempre con un bilancio dei mesi trascorsi; mesi, gli ultimi, molto impegnativi e difficili per tutti. Attraverso i nostri social vi abbiamo raccontato il nostro impegno, la nostra professione nelle sue mille sfaccettature. Abbiamo pensato di ripercorrere insieme a voi questo anno ricordandovi alcuni momenti  simbolici che avete premiato con tantissime condivisioni, like e commenti.

Dieci tappe per noi significative che vi proponiamo anche per ringraziarvi della vicinanza e dell’affetto sempre crescente con cui ci fate sentire ogni giorno parte di quelle comunità che ci sono state affidate.

proiettiOvunque voi sarete, anche oggi, noi ci saremo a garantire la vostra sicurezza.” Iniziava così uno dei nostri post Instagram del 15 agosto. Sulla stessa piattaforma non è mancata l’informazione per il Covid-19 e il saluto al grande maestro scomparso Gigi Proietti amico della Polizia che ci ha regalato un video con i consigli per i nostri nonni.

Tra i tanti “cinguettii” del nostro profilo Twitter avete particolarmente apprezzato il trasporto urgente di un rene con la nostra Lamborghini che ha raggiunto le 171 mila visualizzazioni.

Su Agente Lisa, che vi offre ogni giorno su Facebook storie su temi che vi stanno più a cuore, ha avuto molto risalto la vicenda di una 92enne di Lodi che ha mandato in fumo una truffa.

Con il profilo Facebook Polizia di Stato vi abbiamo raccontato l’evento per la Befana dei bambini organizzato al Policlinico Gemelli di Roma o l’episodio della volante che con un piccolo gesto ha aiutato un anziano signore regalandogli una mascherina quando a fine marzo era difficile trovarle.

Ci siete stati vicini con i vostri tantissimi messaggi per la perdita dei nostri colleghi come nel caso dell’agente scelto Pasquale Apicella, durante un servizio di Volante.

viminalePer ricordare tutti coloro che sono morti a causa del Covid-19 e che sono impegnati a contrastare la diffusione del virus, la Polizia di Stato ha organizzato e trasmesso in diretta  il concerto “Grazie a nome di tutti” seguito da tantissimi di voi.

Non sono mancati poi i post sulle tante operazioni che la Polizia di Stato compie quotidianamente per il contrasto e la prevenzione dei reati senza tralasciare chi cerca di sfuggire alla giustizia, come nel caso della cattura del latitante Antonio Di Martino.

Matera: arrestati 2 truffatori in trasferta

operazione di poliziaUn’indagine portata a termine della Squadra mobile di Matera ha permesso, questa mattina, l’arresto per truffa di due giovani 21enni residenti a Napoli.

Le truffe avvenivano in città, ai danni di persone anziane che, contattate telefonicamente dal gruppo criminale, venivano “convinte” a pagare al “corriere” in arrivo, un corrispettivo in denaro per ricevere un pacco per conto di un nipote o di un parente.

I truffatori erano così abili che riuscivano ad impedire, mantenendo occupata la linea telefonica, che le vittime potessero verificare la veridicità della richiesta contattando direttamente i loro familiari.

Nel frattempo, si presentava a casa il finto corriere che consegnava i pacchi, chiedendo e, a volte ottenendo, somme di denaro che variavano dai 500 ai 5mila euro. All’apertura del pacco, le vittime scoprivano del riso o altro materiale di nessun valore.

Incrociando i dati dei tabulati telefonici, delle telecamere di videosorveglianza e delle targhe automobilistiche presenti sotto le abitazioni delle vittime, gli investigatori sono riusciti ad identificare i due finti corrieri; tra le vittime anche una donna anziana residente vicino la Questura tanto che i truffatori sono finiti anche nelle videoriprese delle telecamere perimetrali della Polizia.

Catturato il latitante Antonio Di Martino: era ricercato da due anni

Dopo una latitanza di due anni, i poliziotti della Squadra mobile di Napoli, insieme a quelli del commissariato di Castellammare di Stabia e con l’ausilio del personale del Nucleo operativo centrale di sicurezza (Nocs) e ai militari del Gruppo esplorazione aeromarittima della Guardia di finanza, hanno arrestato Antonio Di Martino, 40 anni, ricercato dal 2018 per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’uomo è stato scovato a Gragnano, comune italiano della città metropolitana di Napoli. Si nascondeva non troppo distante dalla sua abitazione e dal centro di quello che è il cuore dei suoi affari, Di Martino infatti è considerato a capo dell’omonima organizzazione criminale, che controlla i traffici illeciti nel territorio a ridosso dei Monti Lattari e, in particolare, nei comuni di Gragnano, Pimonte e Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.

Il ricercato già in passato è sfuggito ai tentativi di cattura da parte delle forze dell’ordine: nel 2013 si diede alla fuga dopo aver violentemente aggredito una pattuglia dei Carabinieri che lo aveva fermato per un controllo; nel 2015, intercettato da una pattuglia della Polizia stradale, riuscì a fuggire dopo essersi lanciato nel vuoto da un cavalcavia dell’autostrada A16; nel 2018 si è sottratto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare per cui è latitante, gettandosi nell’area boschiva adiacente.  
Dalle indagini i poliziotti della Squadra mobile hanno scoperto che l’uomo ritornava saltuariamente presso le abitazioni riconducibili al suo nucleo familiare nel comune di Gragnano. E proprio in quei luoghi, dove l’intervento è stato particolarmente difficoltoso a causa della fitta boscaglia, della presenza di cancelli agli ingressi, di cani di grossa taglia e di sistemi di videosorveglianza, che l’uomo è stato arrestato.

Nel corso dell’operazione, il latitante ha tentato la fuga all’interno dell’area boschiva adiacente all’abitazione, dove è stato rintracciato dopo circa due ore, grazie alla perlustrazione effettuata anche attraverso l’utilizzo di  dei droni. Nello specifico, personale della Polizia di Stato è stato imbarcato sul velivolo ATR del Gruppo esplorazione aeromarittima della Guardia di finanza da dove, grazie alla strumentazione tecnologica di bordo, è stato possibile contribuire al coordinamento dell’attività effettuata dalla Squadra mobile.

A capodanno #festeggiainsicurezza

La tradizione di salutare la fine dell’anno vecchio e l’arrivo di quello nuovo con le luci pirotecniche dei fuochi d’artificio è radicata nella cultura di molti italiani.

L’utilizzo dei “botti di capodanno” può essere molto divertente, se fatto in sicurezza. È di fondamentale importanza acquistare solo quelli legali, che per essere in regola con la normativa devono avere sulla confezione la marcatura CE (la cui presenza garantisce che il prodotto risponde ai requisiti dell’Unione europea in materia di sicurezza, salute e protezione ambientale), oppure un’etichetta che deve riportare gli estremi del provvedimento del ministero dell’Interno che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, il Paese di produzione e l’importatore, la categoria, le principali caratteristiche costruttive e una descrizione chiara e completa delle modalità d’uso.

È importante ricordare che anche i giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono comunque essere sempre utilizzati con la massima cautela, seguendo le istruzioni allegate e sempre nel rispetto delle eventuali ordinanze dei sindaci che in molte città italiane limitano o vietano l’utilizzo dei fuochi artificiali.

Botti illegali sequestratiPurtroppo ogni anno vengono prodotte tonnellate di botti illegali, venduti abusivamente da ambulanti e negozianti senza scrupoli, che possono essere molto pericolosi per la salute di coloro che li utilizzano o che si trovano nelle immediate vicinanze.

La Polizia di Stato è in prima linea anche per la prevenzione dei reati connessi alla vendita dei botti illegali, e ogni anno intercetta e sequestra molti prodotti destinati al mercato clandestino. Sino ad oggi sono stati trovati e requisiti, complessivamente, circa una tonnellata e mezza di questi artifici pirotecnici (foto).

A Cagliari i poliziotti della Squadra mobile hanno sequestrato l’arsenale di Capodanno (video):  382 chili di materiale come i micidiali candelotti esplodenti Ak47, batterie pirotecniche e fuochi d’artificio vari.

La Squadra amministrativa della questura di Crotone ha bloccato circa 70 chili di fuochi illegali: blister esplodenti Sandokan, Japanese garden, Bengala scoppiettante, petardi Bomber lieto, Puma e Tom mix Alessi, nonché diversi tubi da lancio.

Botti illegali sequestratiA Roma, gli agenti del commissariato di Fiumicino hanno sequestrato 180 chili di materiale pirotecnico sugli scaffali di un negozio che avrebbe potuto averne non più di 50 chili e che nel vicino magazzino, insieme a materiale infiammabile, ne aveva altri 300 chili pronti per essere venduti, anche a minorenni.

A Palermo i poliziotti del commissariato Brancaccio, in collaborazione con quelli del Nucleo Artificieri e Antisabotaggio della Questura, nel corso di due operazioni, hanno sequestrato circa 150 chilogrammi di artifici pirotecnici artigianali già pronti per essere smistati alle rivendite illegali.

A Taranto i Falchi della Squadra mobile hanno intercettato quasi 800 botti illegali, per un totale di circa 40 chili, che erano in possesso di un pregiudicato insieme a droga e armi.

Anche a Vibo Valentia grazie ai numerosi controlli agli esercizi commerciali che vendono materiale pirotecnico, in uno di questi, gli agenti della Squadra amministrativa hanno riscontrato la mancanza della licenza necessaria per la vendita e il mancato rispetto delle normativa relativa alla detenzione e custodia del materiale esplodente. I 365 chilogrammi di giochi pirotecnici sequestrati nell’esercizio commerciale sono stati distrutti con la collaborazione del Nucleo regionale artificieri della questura di Catanzaro.

Polizia criminale: il bilancio di fine anno

attività criminale“Coniugare fermezza e umanità, e intercettare sul nascere le nuove minacce criminali” sono le parole del direttore centrale della Polizia criminale e vice capo della Polizia, Vittorio Rizzi, nel bilancio di fine anno di una direzione che, nelle sue diverse articolazioni, si occupa in particolare dell’analisi dei fenomeni criminali e della cooperazione internazionale di polizia, con una rete di esperti all’estero operativi in 62 Paesi del mondo.

Nei periodi di lockdown, il cambiamento dell’attività delle forze di polizia è stato radicale e si è dovuta immediatamente riadattare in uno scenario imprevedibile, per affiancare ai compiti tradizionali di prevenzione e di contrasto delle criminalità, quelli nuovi legati ai controlli per il rispetto delle regole finalizzate al contenimento della diffusione del virus.

L’emergenza Covid-19 non ha interrotto i rapporti di cooperazione internazionale tra le forze di polizia dei vari Paesi europei ed extraeuropei ma ha creato un aggravamento nelle procedure che si sono dovute adeguare rapidamente al nuovo scenario.

In particolare sono 341 i detenuti rimpatriati con 200 servizi organizzati grazie anche all’utilizzo di voli charter riservati.

estradizioni

Per ciò che concerne il flusso informativo, la piattaforma Europol ha registrato uno scambio di oltre 40mila messaggi (il 24 per cento in più rispetto ai 32mila dell’anno scorso) sui diversi ambiti della criminalità, come l’immigrazione clandestina, le truffe, riciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti, cyber crime. Infine in area Shenghen (S.I.Re.N.E.) si sono registrati oltre 99mila messaggi contro i 127mila del 2019.

Da gennaio a fine novembre sono stati catturati 1.400 latitanti di cui il 58 per cento in territorio estero per provvedimenti emanati dalle autorità giudiziarie italiane e il 42 per cento in Italia, per provvedimenti di autorità giudiziarie di Stati esteri.

Nel 2020 è partito anche il progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), promosso dall’Italia insieme ad Interpol, dove per tre anni 11 Paesi del mondo lavorano insieme contro la più potente organizzazione criminale al mondo, presente in 32 Paesi. Il progetto è stato presentato a Reggio Calabria, alla presenza del Segretario generale di Interpol Jurgen Stock e del Prefetto Rizzi il 30 gennaio 2020 ed è partito il 14 giugno con la presenza in videoconferenza dei vertici delle forze di polizia italiane e dell’Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Stati Uniti, Svizzera e Uruguay.

progetto ican

Per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni criminali, dal 1 gennaio al 30 novembre si è registrata una flessione dei reati a livello internazionale, ad eccezione del cyber crime che invece è cresciuto del 32,7 pe cento rispetto allo scorso anno.

Sempre nello stesso periodo sono stati commessi 244 omicidi, anche se cresce l’incidenza percentuale delle donne (102 nel 2020 e 103 nel 2019).

L’attività del Servizio analisi criminale si è sviluppata anche attraverso la partecipazione ad osservatori e gruppi di lavoro, che hanno coinvolto le istituzioni e i soggetti privati di riferimento, per monitorare i diversi fenomeni criminali ed elaborare delle strategie di prevenzione mirate alle realtà economiche e sociali.

Nello specifico, l’Organismo tecnico di supporto all’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali ha rilevato, nei primi 9 mesi del 2020 462 atti intimidatori (-6,7% rispetto allo stesso periodo del 2019), di cui 242 casi (più della metà) nei confronti dei Sindaci.

Nello stesso periodo l’Organismo permanente di supporto al Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti ha riscontrato 129 atti intimidatori (+48,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 che aveva fatto registrare 87 episodi), di cui 54 casi (il 41,9%) consumati online.

Ventotto invece sono state le segnalazioni di scommesse anomale nella stagione sportiva 2019/2020, come evidenzia l’Unità informativa scommesse sportive.

Il report del Comitato tecnico permanente sulla criminalità predatoria con ABI, evidenzia che nei primi otto mesi del 2020 i furti sono diminuiti del 36% e le rapine del 22% rispetto allo stesso periodo del 2019.