Truffatore arrestato a Torino

squadra mobileAveva appena tentato di truffare un’anziana signora ma all’uscita dello stabile in cui si era intrufolato a Torino ha trovato la Polizia ad attenderlo.

Una pattuglia della Squadra mobile in servizio proprio per il fenomeno delle truffe agli anziani, aveva notato un’auto con a bordo due uomini, uno seduto lato guidatore e l’altro dietro. I due sembrava che aspettassero qualcuno e, in effetti, dopo poco dal palazzo di fronte usciva frettolosamente in direzione dell’auto, un uomo vestito da tecnico del gas.

Gli agenti insospettiti decidevano di procedere ad un controllo durante il quale uno dei malviventi, opponendo resistenza, riusciva a far fuggire gli altri due.

Da un controllo effettuato all’interno del palazzo, i poliziotti accertavano che l’uomo era riuscito ad entrare dentro l’appartamento di un’anziana signora ma che la stessa, non cadendo in errore, lo aveva allontanato prima che riuscisse a derubarla.

Durante la perquisizione del veicolo sono stati rinvenuti diversi oggetti utilizzati per compiere le truffe, tra cui due radiotrasmittenti di piccole dimensioni, guanti da lavoro, l’avviso di una nota società del gas ed uno strumento elettronico spacciato dal malvivente per un macchinario finalizzato al rilevamento di sostanze gassose.

Sull’auto, sequestrata, erano state apposte due targhe false al fine di depistare eventuali controlli di Polizia.

L’uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e tentato furto in abitazione nonché indagato per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli e falso materiale commesso da privato.

Olivia Petillo

Trapani: chiuso il cerchio su un tentato omicidio del 2013

operazioneLe indagini della Squadra mobile di Trapani hanno risolto un caso di tentato omicidio avvenuto nel 2013 arrestando anche il mandante, un noto imprenditore trapanese cognato della vittima.

L’uomo, nel marzo del 2013, aveva commissionato l’eliminazione fisica del cognato ad un amico, al quale aveva fornito anche un fucile a canne mozze detenuto illegalmente.

Nonostante due colpi di arma da fuoco avessero colpito la vittima in più parti del corpo, provocandogli gravissime ferite, la stessa era riuscita a sopravvivere e l’esecutore materiale, individuato e arrestato, era stato condannato a 12 anni di carcere.

All’epoca il fatto era stato ricompreso in motivazioni generiche e in dissidi pregressi tra la vittima e la persona incaricata di ucciderla.

A settembre 2019 un esposto anonimo aveva fatto riaprire il caso.

Attraverso la rilettura degli atti processuali, il riascolto delle intercettazioni dell’epoca con l’ausilio di più recenti tecnologie e nuove attività d’indagine hanno consentito di inquadrare il tentato omicidio sotto una nuova luce.

Decisivo è stato il sequestro di una lettera scritta dal carcere dall’autore materiale del delitto al suo mandante, in cui si lamentava di non aver ricevuto il compenso concordato e di aver bisogno di un’adeguata rendita per la sua famiglia.

Con la successiva collaborazione del detenuto i poliziotti hanno chiuso il cerchio anche sul mandante arrestando l’uomo con le accuse di tentato omicidio aggravato, detenzione e porto abusivo di arma alterata.

L’uomo, cinquantaduenne trapanese, molto conosciuto in città, all’epoca dei fatti, trovandosi in difficoltà economiche, sfociate poi anche in una sentenza di condanna per bancarotta, aveva deciso di eliminare il cognato per accaparrarsi sia il suo cospicuo patrimonio sia un compenso assicurativo di oltre 600 mila euro.

Postale: attenzione alla truffa del falso audio Microsoft

Audio truffa“Avviso di sicurezza Microsoft il tuo computer ci ha avvisato di essere stato infettato…” comincia così l’audio-truffa che sta circolando in questo periodo su Internet.
Attenzione perché è una tecnica per carpire i dati personali.

Se mentre si naviga, o quando si accende il Pc, si aprono finestre di alert per potenziali Trojan, che hanno compromesso il computer e invitano a chiamare un numero verde, non raccogliete il consiglio. La polizia Postale avvisa di fare molta attenzione e di mettere in atto alcune buone pratiche per non cadere in una truffa. 

Evitare di contattare il numero verde segnalato, spegnere il computer, aggiornare l’antivirus e fare la scansione dei file ed infine, per maggior sicurezza, cambiare anche le password dei propri profili.

È possibile contattare la polizia Postale per effettuare delle segnalazioni alla pagina del Commissariato online.

Olivia Petillo

Imperia: fermati gli autori dell’omicidio dell’anziano di Sanremo

repertiCon un’indagine lampo la Squadra mobile di Imperia e gli agenti del Commissariato di Sanremo hanno risolto l’omicidio di Luciano Amoretti, ucciso nel suo domicilio sanremese ieri mattina.

L’esecutore materiale dell’omicidio e un suo complice, entrambi di Asti, sono stati individuati grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e dei traffici telefonici.  

I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti nella notte con la collaborazione della Squadra mobile di Asti.

L’autore del delitto, di fronte alle evidenze investigative, ha ammesso le proprie responsabilità consentendo ai poliziotti di recuperare sia l’arma utilizzata per il delitto e sia alcuni effetti personali presi alla vittima.

Pedopornografia: la Polizia postale denuncia 12 persone

operazione polizia postaleLa Polizia postale di Firenze, con l’operazione “Summer No Like”, ha denunciato nove persone per i reati di divulgazione, cessione, detenzione di materiale pedopornografico e per istigazione a delinquere aggravata.

L’indagine è stata sviluppata a seguito dell’analisi effettuata sul telefono cellulare di una persona perquisita per fatti analoghi su cui sono stati rinvenute chat, immagini e video pedopornografici, con il coinvolgimento anche di bambini in tenerissima età.

L’attività investigativa degli specialisti della Postale, condotta sui principali social network, ha permesso di identificare i pedofili che detenevano o scambiavano immagini e video pedopornografici.

Durante le perquisizioni, coordinate dal Centro protezione dei minori del Servizio Polizia postale di Roma, ed eseguite in Toscana, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia, sono stati sequestrati decine di telefonini e computer.

E proprio analizzando uno dei telefoni sequestrati gli agenti hanno riscontrato la presenza di canali Telegram con contenuti pedopornografici, dove per potervi accedere era necessario pagare preliminarmente 15 euro a canale.

Gli indagati, con età compresa tra i 19 e i 55 anni, nella chat si scambiavano consigli su come eludere le attività d’indagine della Polizia postale ed erano avidi di entrare in possesso di immagini e video pedopornografici sempre più cruente con neonati, bambini e adolescenti.

Alcuni commenti erano del seguente tenore: “che video hai?”, “…… avranno 12 anni, la più piccola ne ha 5 tipo….”, “Manda tutti i video pedo che hai”.

Anche a Cagliari i poliziotti della Postale hanno denunciato tre persone responsabili di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.

L’indagine in Sardegna è frutto della collaborazione internazionale di Polizia per il contrasto alla pedopornografia online.

In un caso, le attività investigative sono scaturite dalla segnalazione pervenuta dalle autorità americane, attraverso il National Center for Missing Exploited Children (NCMEC), al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni in merito alla presenza di file di natura pedopornografica caricati da un utente italiano su un servizio di cloud storage e backup offerto da una nota azienda statunitense.

I poliziotti hanno identificato così un 75enne che, a seguito di perquisizione informatica, hanno accertato la presenza nei suoi dispositivi di file di natura pedopornografica scaricati, visualizzati e successivamente cancellati.

Una seconda attività investigativa è stata sviluppata a seguito dell’arresto in Germania di un cittadino tedesco trovato in possesso di un considerevole numero di file di natura pedopornografica scambiati anche con utenti italiani, tramite un noto servizio di messaggistica istantanea.

Anche in questo caso gli specialisti della Polizia sono riusciti ad individuare due uomini di 46 e 32 anni, residenti sempre a Cagliari uno a Quartucciu e l’altro sull’isola di Sant’Antioco, che, sottoposti a perquisizione informatica, sono stati trovati in possesso di immagini e video di natura pedopornografica.

Per contrastare il fenomeno tutti gli utenti possono segnalare eventuali contenuti illeciti rinvenuti sul web rivolgendosi al Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, sia mediante il Commissariato di P.S. Online (dove sono proposte linee guida e suggerimenti utili a contenere i rischi presenti in rete) sia attraverso le diverse sezioni e compartimenti presenti su tutto il territorio nazionale.