Controlli per l’emergenza coronavirus

Controlli a NapoliCon il DPCM del 9 marzo sono state estese a tutto il territorio nazionale le misure per contrastare il diffondersi del coronavirus.
Tutto ciò comporta delle rigorose ma necessarie limitazioni alla mobilità, anche all’interno dei comuni, sino al 3 aprile.
Le nostre pattuglie, assieme a quelle delle altre forze di polizia, sono quindi impegnate nei controlli di strade, autostrade, porti, stazioni e aeroporti in tutta Italia, per verificare il rispetto delle prescrizioni adottate dal Governo.
L’invito è quindi quello di restare a casa e non uscire se non strettamente necessario o se non ricorrono i motivi di lavoro, salute e prima necessità indicati dal decreto.
La collaborazione di tutti, anche durante le fasi di controllo, è indispensabile. In gioco c’è la salute di tutti.
#iorestoacasa #grazieanomeditutti

Catanzaro: 11 misure cautelari per prostituzione e matrimoni di comodo

polizia volante di notteRilasciavano permessi di soggiorno falsi, principalmente a cittadini cinesi, organizzando matrimoni o finte convivenze con italiani che guadagnavano dai mille ai 2 mila euro. Questo è il motivo che ha portato i poliziotti della Squadra mobile di Catanzaro a eseguire, stamattina, 11 misure cautelari.

Si tratta di 7 persone ritenute responsabili di appartenere a un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso l’organizzazione di matrimoni di comodo e la produzione di documentazione falsa; le altre 4 sono invece destinatarie di una seconda ordinanza cautelare perchè accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Le indagini sono partite dopo la segnalazione di alcune pratiche sospette da parte dell’Ufficio immigrazione della questura che riguardava l’utilizzo di certificazioni che riportavano il medesimo protocollo e quindi ritenute false.

Attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche i poliziotti hanno scoperto tutta l’organizzazione criminale al cui vertice c’erano due coniugi italiani e una cittadina cinese. Quest’ultima reclutava i suoi connazionali che erano interessati a rinnovare il titolo di soggiorno attraverso questo meccanismo fraudolento, in mancanza di altri requisiti leciti. I coniugi, suoi stretti collaboratori, si occupavano di individuare le persone disposte a formalizzare matrimonio o convivenza con persone in realtà sconosciute, in cambio di somme di denaro che si aggiravano tra i mille e i 2mila euro.

I promotori dell’organizzazione, oltre che dell’assistenza logistica, si occupavano anche di organizzare il matrimonio e garantire così ai cittadini stranieri tutti i vantaggi che ne derivavano, con enormi profitti.