Coronavirus: attenzione ai malintenzionati

Anziani truffatiIn questi ultimi giorni si stanno verificando, in diverse città d’Italia, alcuni tentativi da parte di malintenzionati di raggirare le persone anziane. Sono raggiri che questi impostori senza scrupoli mettono in atto per truffare o derubare le loro vittime prescelte.

Finti operatori della Asl hanno tentano di contattare al telefono diverse persone con la scusa di dover fare il tampone per verificare la presenza del coronavirus; finti infermieri si sono presentati alla porta di anziani con la scusa di sanificare i soldi; a Torino un uomo ha tentato d’introdursi in un palazzo dopo aver cercato di convincere una donna di 72 anni, che stava rincasando, di essere un impiegato della Asl e di essere stato mandato per disinfestare il palazzo.

L’anziana però non ha creduto alle parole dell’uomo e ha capito che poteva essere una truffa; determinata gli ha chiuso il portone in faccia mentre una vicina di casa, che aveva assistito alla scena, ha immediatamente chiamato la Polizia, mettendo in fuga il malintenzionato.

Condividete queste informazioni con gli anziani vostri familiari e vicini di casa e segnalate tempestivamente i casi sospette alle Forze di polizia.

Covid-19: numeri utili da contattare

Numeri regionali coronavirusPer le esigenze connesse alla diffusione del Coronavirus, molte Regioni, per fornire informazioni più precise e puntuali alle persone residenti sul proprio territorio, hanno istituito numeri verdi da affiancare al numero 1500 istituito dal ministero della Salute. Contattate tali numeri solo se strettamente necessario.

Forniamo inoltre il link alla pagina ministero della Salute dei numeri verdi per verificare possibili ulteriori aggiornamenti.

Lecce: colpito il clan Pepe, 67 arresti

operazioneA Lecce eseguita un’ordinanza cautelare nei confronti di 108 persone indagate, di cui 67 arrestate a vario titolo per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga ed esercizio aggravato e partecipazione al gioco d’azzardo.

Le indagini della Squadra mobile, coordinate dal Servizio centrale operativo, sono iniziate alla fine del 2017 dopo aver intercettato una lettera dell’ergastolano Cristian Pepe; gli investigatori hanno accertato l’egemonia su Lecce del Clan Pepe soprattutto nello spaccio di droga, nelle estorsioni e nel gioco d’azzardo.

Anche i diversi gruppi criminali operanti nelle zone di Squinzano, Galatone, Nardò, Surbo, nonché in quelle delle Marine adriatiche si erano assoggettati al Clan.

L’attività investigativa ha documentato anche i riti di iniziazione dei nuovi affiliati eseguiti con il fine di rafforzare il potere e rendere ancora più marcati i tratti identitari del Clan e dei suoi alleati.

Le indagini hanno consentito, inoltre, di far luce sull’attentato incendiario del 30 agosto 2017 in danno dell’auto del comandante della stazione Carabinieri di Surbo, commesso da appartenenti alla criminalità organizzata operanti nella località salentina.

Nel corso delle investigazioni sono state documentate cessioni di svariati chilogrammi di eroina e cocaina e sequestrate alcune centinaia di chili di marijuana; sequestrata anche una pistola con relativo munizionamento, perfettamente funzionante.