Taranto: recuperati reperti archeologici da scavi clandestini

reperti archeologiciNascosti in un terreno incolto sono stati ritrovati dai poliziotti della Sezione Falchi della squadra mobile di Taranto.

Questa volta non si tratta di pericolosi delinquenti ma di circa 300 reperti archeologici del periodo ellenistico. La datazione di anfore e statuette votive ritrovate va dal VI al III secolo a.C. e sono il frutto di scavi clandestini effettuati in sepolcreti delle colonie greche sparse lungo tutto il territorio ionico della provincia.

I falchi, da tempo, avevano avuto notizia di attività di scavi clandestini e anche che alcuni tesori archeologici erano nascosti nella zona di Lama. Il materiale era destinato a ricettatori che lo avrebbero immesso nel mercato illegale.

Gli accertamenti per recuperare il patrimonio artistico si sono alla fine concentrati in un terreno incolto dove poi il materiale di terracotta è stato ritrovato.

L’analisi storico-artistica è stata effettuata da un funzionario della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio di Lecce che ha preso parte a tutte le operazioni di catalogazione.

Continuano le indagini per scoprire i responsabili degli scavi clandestini.

#Runspect, una corsa per ricordare il terremoto nel centro Italia

venturini in ricordo delle vittime del terremotoEsattamente tre anni fa il terremoto tra Marche e Lazio.

Una forte scossa distrugge intere città. Subito si mobilitano i poliziotti delle Volanti e della Stradale scavando per salvare i sopravvissuti e liberando le strade per agevolare i soccorsi. Alle prime luci dell’alba i contingenti del Reparto mobile affiancano i Vigili del fuoco e la Protezione civile nella ricerca di sopravvissuti e dispersi e, con i nostri Cinofili ed il fiuto dei cani, cercano le persone sotto le macerie.

Oggi Paolo Venturini, atleta delle Fiamme oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato, vuole contribuire a dare visibilità a quei territori martoriati dal terremoto, e lo fa attraverso l’iniziativa #Runspect, correre per il rispetto.

Il maratoneta, che si è confrontato con corse impossibili dal deserto alle zone ghiacciate della Jakutia, ripercorre le vie dei paesi distrutte dalla calamità parlando con i poliziotti che lavorano in quelle comunità e che furono tra i primi ad intervenire quella notte.

Un impegno quello di Venturini, per manifestare il rispetto per i tanti morti e il rispetto per coloro che ostinatamente sono rimasti combattendo, ancora oggi, per far rivivere le loro comunità.